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Consiglio Valle | 22 ottobre 2021, 10:30

LA VERSIONE DI BRUNO: SOGNO UN GRANDE CENTRO

Ma la creazione di un nuovo soggetto politico avrebbe bisogno anche di riferimenti nazionali

LA VERSIONE DI BRUNO: SOGNO UN GRANDE CENTRO

Bruno Milanesio, un politico di lungo corso. La sua abilità a sparigliare è notoria, ma non è mai fine a se stessa. La prospettiva è sempre quella di puntare a nuovi equilibri creativi. Lo incontro davanti al Cafè du centre. Vi entriamo muniti di green pass e delle mascherine di rito e ci sediamo per uno scambio di idee intorno ad un tavolino di fondo-sala, bevendo  due Aperol spritz.

La prima domanda che gli rivolgo riguarda lo stato dell'arte dell'attuale politica regionale tra sinistre che si spaccano, autonomisti sparpagliati in molteplici frattaglie e una Lega alla finestra in attesa di nuovi sviluppi anche interni. Gli chiedo, allora e tanto per cominciare, che cosa ne pensa dello strappo del consigliere Restano, che da Val d'Aoste unie è passato al gruppo misto.

''Può essere un'operazione - dice Bruno (nella foto) - foriera di nuovi sviluppi nella politica valdostana. E' un primo segnale, penso, per la creazione di un grande centro liberal-democratico e riformista in Valle, di cui si avverte il bisogno e che però ha bisogno di tempo per svilupparsi." 

Ma quali sono i riferimenti locali per una simile iniziativa?

"Sono molteplici e possono riguardare diversi soggetti politici, non sempre visibili ma esistenti e, direi, al momento dormienti".

Ma la creazione di un nuovo soggetto politico avrebbe bisogno anche di riferimenti nazionali, ti pare? 

"Questi, se si vuole, ci sono tutti - replica Milanesio- e penso ad Azione di Calenda, a Italia viva di Renzi, al Sindaco di Venezia Brugnaro e alla sua nuova associazione, a Bombardieri segretario UIL, a Franco Bentivogli, ex segretario dei metalmeccanici CISL e al suo sindacalismo moderno, e,perché no, al nuovo associazionismo dell'Avanti di Claudio Martelli che si richiama al socialismo liberale dei fratelli Rosselli e alla rivoluzione liberale di Piero Gobetti e, infine, a quello che resta  di Forza Italia della Gelmini, della Carfagna e di Brunetta".

Ma per tutto questo ci vuole tempo e sudore!

"Certo, - continua Bruno - ed è per questo che l'operazione, a mio avviso, richiede prima di tutto elaborazione. E per questo bisogna partire da una sorta di incubatore/laboratorio, un simposio, una sorta di circolo culturale in cui chiamare a raccolta intellettuali e politici,  di diversa provenienza e senza impegni partitici, con lo scopo principale di formulare una nuova proposta, una vera offerta politica e creativa.  Una elaborazione che affronti i temi più urgenti di ridorme istituzionali, di nuova politica per i temi più pressanti: cultura, lavoro e salute, ,economia, turismo e agricoltura, trasporti e, perché no, un bilinguismo all'altezza dei tempi moderni e delle esigenze di una comunità i cui veri interessi sono oggi conculcati da una voglia incredibile di potere per il potere."

Romano Dell'Aquila

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