Circa 70 studenti valdostani di quattro classi, due elementari a Nus e Arvier e due medie a Nus e Villeneuve, sono in quarantena e gli allievi sono tornati, nel disappunto di genitori e insegnati, alla Didattica a distanza-Dad da casa.
La possibilità che si spalanchi nuovamente l'incubo della Dad per migliaia di studenti spaventa i presidi delle scuole italiane, che lanciano l'allarme: “È necessario trovare un altro sistema per le quarantene. Immaginare di fare un altro anno così non è percorribile. Sarà ancora più faticoso del precedente” afferma Cristina Costarelli, dell’Associazione nazionale dirigenti della scuola-Anp.
A preoccupare i dirigenti sono soprattutto le quarantene degli alunni. Una possibilità alternativa sarebbe quella di mettere in quarantena solo i contatti stretti degli alunni positivi, come i compagni di banco, e non l’intera classe.
Un'alta ipotesi è di ridurre ulteriormente la quarantena a chi è già vaccinato, così le classi dove tutti gli studenti sono vaccinati potrebbero andare in Dad solo tre o quattro giorni. Un'idea che però non tiene conto del fatto che anche i vaccinati si possono contagiare e a loro volta trasmettere il Covid agli altri.
Attualmente le quarantene sono modulate in tre diverse tempistiche: sette giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati, 14 per chi non vuole sottoporsi al tampone. “È una gestione ancora più faticosa dello scorso anno- insiste Costarelli - se la situazione resta così mi chiedo cosa sia cambiato dall’anno scorso. Non parlo da esperta, ma così passa il messaggio che il vaccino non serva a nulla”.
La gestione delle quarantene riguarda anche i docenti, per i quali al momento non vi è una specifica regolamentazione: in Valle è la Usl a decidere di volta in volta come intervenire.