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ECONOMIA | 08 settembre 2021, 16:00

Il caldo ha fatto evaporare, rispetto al 2020 il 7% del vino valdostano

La fioritura è avvenuta in un periodo caldo e con assenza di piogge, dando origine quindi ad una buona allegagione e, valutando il numero di acini per grappolo, la fertilità non è stata influenzata dalle basse temperature del mese di aprile

Il caldo ha fatto evaporare, rispetto al 2020 il 7% del vino valdostano

Poca ma buona, a tratti ottima, in un contesto di mercato in forte ripresa. Scende a 44,5 milioni di ettolitri la produzione nazionale di vino 2021, un dato in calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020 (dato Agea) che, nonostante la contrazione determinata dalle anomalie di un meteo sempre più protagonista, non scalfisce il primato produttivo tricolore in un’annata che vede la Spagna ferma attorno ai 40 milioni di ettolitri e la Francia penalizzata da un andamento climatico particolarmente avverso. Secondo le previsioni vendemmiali di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, presentate oggi nel corso di una conferenza stampa online alla presenza anche del sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gianmarco Centinaio.

Il vigneto Italia resiste e si presenta in buone condizioni non solo all’appuntamento con la vendemmia, ma anche sul fronte cruciale della ripartenza, con segnali incoraggianti sia dalla domanda estera (2,7 miliardi di euro e +11% il risultato dell’export nei primi 5 mesi dell’anno) che sul mercato interno, trainato dalla riapertura dell’Horeca e dalla ripresa del turismo.

Dopo una campagna 2020/21 con i prezzi in flessione del 3% (indice Ismea rispetto alla campagna precedente), la prospettiva di una minor produzione per la vendemmia in corso, assieme alla ritrovata dinamicità della domanda, genera ottimismo anche sull’andamento futuro dei listini.

VALLE D’AOSTA Quantità: -7% rispetto vendemmia 2020 È stata un'annata anomala da molti punti di vista, con inizio vegetativo e germogliamento ritardati a causa delle basse temperature (ma non ci sono stati danni da gelo). Primavera ed inizio estate sono state molto piovose, con temperature sotto media. Il ritardo iniziale stimabile in poco meno di due settimane è oggi valutabile in 7-8 giorni, in quanto non ci sono stati i rallentamenti da picchi di alte temperature. In alcune zone presenza di peronospora particolarmente virulenta, oidio nella media. Si riscontra l’incidenza della grandine, evento raro in valle, sulle zone più basse. Regione Produzione 2020 (.000 hl) dati Agea Produzione 2021 (.000 hl) stime Valle d’Aosta 19 18.

Volendo fare una sintesi rispetto alle diverse aree geografiche del Paese, si osserva una flessione piuttosto generalizzata, con pochissime eccezioni, ma con differente intensità delle riduzioni. Partendo dal Nord Ovest si stimano flessioni nell'ordine del 10% per il Piemonte e la Liguria, mentre in Lombardia le perdite sembrano essere del 20%. Contenute, invece, le perdite per la Valle d'Aosta. Passando a Nord Est, si hanno riduzioni più limitate in Veneto e Friuli VG (-7%), rispetto al -10% del Trentino Alto Adige e al -15 dell'Emilia Romagna. Nel Centro Italia particolarmente importante sembra il calo della Toscana (-25%), duramente colpita dalle gelate di aprile, con le altre regioni limitrofe che comunque accusano perdite rilevanti a partire dal -18% dell’Umbria, accompagnate dal -13% delle Marche e dal -10% del Lazio.

Andamento climatico e vegetativo

I mutamenti climatici, assieme ad un andamento meteorologico molto incerto dopo un inverno piovoso e con temperature nella norma, sono stati protagonisti anche nel Belpaese, dove le gelate primaverili, le grandinate di luglio, la siccità e le ondate di caldo estivo hanno colpito molti areali, con importanti differenze qualitative e quantitative anche in territori limitrofi. Complessivamente, la situazione del vigneto italiano appare comunque buona, mentre si attende con attenzione l’evoluzione nei mesi di settembre e ottobre. Dalle prime analisi, si evidenziano delle gradazioni medio alte, con qualche criticità sul rapporto zuccheri/acidità su cui peserà il sempre ottimo lavoro degli enologi e delle imprese in cantina. Guardando al calendario, la fase di fioritura è iniziata nella norma rispetto alla media 2001-2020 al Sud, mentre si evidenziano ritardi di 4-6 giorni al centro e di 6-10 giorni al Nord. Ad oggi, è stato raccolto circa il 25% dell'uva, con la Sicilia al taglio del nastro già a fine luglio. Tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre si sono svolte le operazioni di vendemmia per le varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) nella maggior parte delle regioni italiane, mentre si stima che su tutto il territorio il pieno della raccolta sarà quest’anno posticipato all’ultima decade di settembre, per concludersi verso la fine di ottobre se non agli inizi di novembre.

Geografia del Vigneto Italia 2021 Nella classifica per regioni, il Veneto si conferma capofila con quasi 11 milioni di ettolitri, seguito da Puglia (8,5), Emilia Romagna (6,7) e Sicilia (3,9), per una produzione complessiva delle quattro regioni di circa 26 milioni di ettolitri, pari al 60% di tutto il vino italiano. Osservando i trend, spicca la contrazione della Toscana, vessata dalle gelate di aprile che hanno determinato una perdita del 25% del raccolto regionale, senza risparmiare il resto del Centro Italia (Umbria -18%, Marche -13% e Lazio -10%).

Al Nord è la Lombardia a registrare il decremento più importante (-20%), mentre sul versante Est si segnala il -15% dell’Emilia Romagna, con il resto delle regioni che oscillano tra il -10% e -7%. E se l’Abruzzo segna il primato in negativo al Sud (-18%) seguito da Molise (-15%), Sardegna (-15%) e Basilicata (-10%), si distinguono con incrementi produttivi Sicilia, Calabria e Campania, mentre la Puglia contiene le perdite a -5%.

ascova

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