La Sicilia è appena passata in zona gialla, prima regione dallo scorso giugno quando l’intera Italia festeggiò la zona bianca. Anche la Sardegna corre sul filo del rasoio. Il Gouvernement della Valle d’Aosta si dice molto attento a quello che sta succedendo. Abbiamo avuto un aumento dei casi determinato dall’aggressiva variante Delta ma soprattutto dal grande movimento della stagione turistica.
Tutto largamente previsto, tanto da indicare al Governo regionale la richiesta, alla Conferenza delle regioni, di non includere nei calcoli statistici i turisti che risultano positivi al momento di soggiorno in Valle.
La nostra struttura sanitaria ha fatto e sta facendo il possibile per mantenere alta la percentuale delle vaccinazioni, i numeri vedono la nostra regione ampiamente in linea con il piano nazionale, tutto questo frutto di una attenta gestione delle scelte regionali.
Non ci sarebbe poi motivo di strapparsi le vesti per un cambio di colore, le restrizioni avrebbero effetti assai limitati, riassumibili nel ritorno all’obbligo dell’uso di mascherina anche all’aperto.
Come si è già avuto modo di scrivere, il sistema dei colori non è stato pensato per essere “gestito” magari attraverso del maquillage numerico che pure è stato applicato anche in agosto. Serve a garantire la normalità, che si può mantenere se le regioni si atterranno al piano vaccinale nazionale, accelerando nel contempo la copertura dei più giovani: l’inizio della scuola è alle porte e conta molto di più di un pantone di colori.