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AGRICOLTURA | 23 agosto 2021, 14:39

Convivere pacificamente col lupo si può

Si chiude positivamente la sperimentazione del progetto pasturs® con gli allevatori del parco naturale Mont Avic

Convivere pacificamente col lupo si può

Dopo 7 settimane di alpeggio, oggi scendono a valle gli ultimi volontari che hanno preso parte alla sperimentazione del Progetto Pasturs nell’area del Parco Naturale Mont Avic. Il lupo è una presenza ormai regolare nella nostra regione. Questa specie è una componente preziosa della nostra storia e cultura e una parte importante degli ecosistemi in cui è presente: proprio per questo motivo gode di una elevata tutela a livello europeo e italiano.

Nella convinzione che un’efficace convivenza fra i grandi predatori e le attività zootecniche sulle zone alpine sia realmente possibile, 16 volontari (dai 18 anni di Lorenzo, ai 45 anni di Elena) appositamente formati hanno dedicato parte del loro tempo ad aiutare gli allevatori coinvolti nell’implementazione delle misure di prevenzione dei danni: recinzioni elettrificate, batterie, cani da protezione (spesso ottenuti grazie al finanziamento regionale) e sorveglianza attiva sono stati gli elementi vincenti di questa stagione.

Grazie alle fototrappole installate dal Parco Naturale è stato possibile avere evidenza del passaggio notturno di alcuni esemplari di lupo nei pressi dell’alpeggio di Pra Oursie, oltre a un avvistamento diretto presso La Cerise nelle prime ore serali: il tempo incerto e nebbioso delle prime settimane di sperimentazione ha richiesto particolare attenzione, soprattutto in termini di sorveglianza e contestuale annotazione del comportamento del bestiame, in modo da comprendere al meglio le dinamiche comportamentali degli animali e prevenire eventuali predazioni. Oltre alla gestione delle misure preventive,

i volontari sono entrati a far parte della vita delle famiglie degli allevatori che li hanno ospitati, aiutando nella vita di tutti i giorni e scambiando esperienze, instaurando spesso amicizie profonde e condividendo le difficoltà della vita in alpeggio. “Non ci sono orari qui, si seguono il ritmo degli animali e le loro necessità, che cambiano di giorno in giorno. La stanchezza spesso si fa sentire!” spiega Alessandro, volontario a Pra Oursie, che nella vita si occupa di Sicurezza sul lavoro in ambito ferroviario.

“La mia difficoltà più grande? Mantenere la calma quando le mucche si impuntano! Non è così automatico interfacciarsi con animali che ragionano in modi così profondamente lontani dal nostro ” chiosa sorridendo Enrico, giovane insegnante di lettere piemontese, volontario con Alessandro a Pra Oursie.

“Dall’altro lato è bello stare qui: siamo stati ospitati da una famiglia che ci ha messi da subito a nostro agio e accolti con calore” “Mi sembra di essere qui da sempre – commenta Enrico – la fatica è tanta, ma a volte mi fa addirittura paura il pensiero di tornare alla mia vita di prima”.

“Le difficoltà passano in secondo piano, in questo progetto. È un’esperienza che arricchisce sotto tutti i punti di vista – spiega Alice, specializzanda in veterinaria dal Veneto, volontaria a La Cerise – sia dal lato umano (ho potuto apprezzare lo scambio di idee con un allevatore davvero motivato, che ha grande passione e attenzione verso tutti gli animali), sia dal lato professionale: sono potuta entrare in contatto con diverse specie che nel mio corso di studi non avevo mai incontrato!”

“I ragazzi che abbiamo ospitato ci hanno fornito un grande aiuto, hanno dimostrato sempre una grande disponibilità e molta educazione”, ci racconta Michael, allevatore a Pra Oursie.

“Questo è il primo anno che lavoriamo qui ed è stato anche occasione per sperimentare le diverse misure preventive. Abbiamo purtroppo notato che le fascette a più livelli non funzionano con le capre, che tendono comunque ad uscire. I recinti sono molto più efficaci”.

Grazie anche alla collaborazione con la Stazione Forestale competente di Verrès è stato possibile individuare prontamente soluzioni idonee e tempestive in materia di prevenzione danni.

“La sera che è comparso il lupo ero con una volontaria” spiega Jean Marie, allevatore a La Cerise, “c’era la finale degli europei, giocava l’Italia e non c’era nessuno in giro, le nuvole erano basse, faceva freddo e avevamo appena ricoverato gli animali. È stato un attimo, è arrivato abbastanza vicino, ma non aveva un atteggiamento aggressivo. I cani lo hanno messo in fuga subito. È stata un’esperienza emozionante. Da lì abbiamo intensificato la sorveglianza diretta; grazie al contributo dei volontari è stato più facile, noi altrimenti non avremmo tantissimo tempo per farlo”.

Volontari e allevatori si troveranno un’ultima volta per la désarpa, nella seconda metà di settembre, per festeggiare insieme l’esperienza vissuta insieme e, chissà?, darsi appuntamento al prossimo anno! Oltre al lavoro dei partner di progetto Eliante e Parco Naturale Mont Avic, e al contributo del Comune di Chambave che lo ha patrocinato, la sperimentazione è stata resa possibile anche grazie all’interessamento di CVA spa, che, nell’ambito della filosofia che la contraddistingue, ha inteso sostenere un’iniziativa che dimostra di avere a cuore il nostro territorio, in tutta la sua bellezza e complessità. 

****Eliante è una cooperativa sociale non profit che da 18 anni realizza, in Italia e in Europa, progetti concreti per la tutela e la conservazione dell’ambiente. Tutelare l’ambiente significa, per Eliante, creare le condizioni per una reale coesistenza fra i diversi contesti naturali e le persone. Eliante ha proposto per prima nel contesto italiano temi e approcci che sarebbero diventati poi centrali nelle politiche per la sostenibilità: fra questi l’educazione al risparmio energetico, la convivenza fra uomo e grandi carnivori, la fattibilità di parchi urbani lineari utilizzando le fasce di rispetto dei binari ferroviari.

Metodo scientifico, competenza interdisciplinare e capacità di progettare soluzioni innovative sono le caratteristiche che consentono ad Eliante di ideare e gestire progetti unici nel settore della tutela ambientale. Eliante ha realizzato oltre 65 progetti con circa 150 partner provenienti da 30 Paesi diversi, è attiva con progetti in 9 regioni italiane e in 7 paesi europei, ha partecipato a 4 campagne europee di sensibilizzazione dei cittadini sui diversi temi di cui la cooperativa si occupa

ascova/ progetto pasturs®

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