Arriverà questa settimana a Chatillon la salma di Silvia Deiana, medico di Chatillon morta il 4 agosto in Norvegia durante un’escursione. Era in compagnia del suo fidanzato, Simone, quando è scivolata lungo un sentiero ed è finita in una scarpata. Quando i soccorritori l’hanno raggiunta era ancora viva ma in condizioni gravissime ed è morta tre giorni dopo. Silvia ha compiuto 30 anni il 7 agosto; era il più giovane medico di famiglia di Bresso, paese alle porte di Milano, dove si era trasferita a giugno 2020 per prendere servizio in piena pandemia.
Ha lasciato il papà Ambrogio - che lavora al carcere di Brissogne - la mamma Monica e il fratello Luca; i familiari (che hanno dato consenso all'espianto degli organi in Norvegia), la comunità di Chatillon tramite il bollettino parrocchiale e i colleghi di Ambrogio hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese del rimpatrio della salma, raccolta alla quale ha aderito anche il Comitato regionale della Croce Rossa dove per anni Silvia era stata volontaria. È stato aperto un conto corrente per le offerte: Iban IT34F0326831540000406985890.
Silvia aveva frequentato le scuole medie e superiori a Saint-Vincent e poi si era trasferita a Torino per frequentare la Facoltà di medicina. Si era specializzata al Niguarda Ca' Granda in Lombardia; di qui la scelta di lavorare a Bresso, dove c'era più bisogno.
“Una brava professionista, un medico sensibile e attento e una persona molto competente e altruista”, l'ha ricordata il sindaco di Bresso, Simone Cairo.













