Diciamo che i tempi passano e, probabilmente, tutti ci dobbiamo aggiornare. Metterci al passo. Ci sono alcune cose, però, che destano perplessità. Questa volta a solleticare la mia memoria è stata l’ultima seduta del Consiglio Regionale. Non che le precedenti fossero diverse, ma … medita una volta, rimedita una seconda volta … alla fine il vaso è colmo e qualche riflessione sorge spontanea.
Il tema è questo: gli interventi, interpellanze, interrogazioni e (praticamente) tutto quanto avviene in aula. Mi pare che si stia davvero scadendo. Non è un problema di colori politici. E’ un problema di “preparazione”, di conoscenza degli argomenti, di primato della politica sulla tecnocrazia. Sulla burocrazia.
Non so se anche voi ci avete fatto caso, ma quasi sempre (salvo poche eccezioni) vediamo da una parte chi interroga e dall’altra chi risponde. Il problema si evidenzia soprattutto quando qualcuno deve rispondere dai banchi della Giunta perché nella stragrande maggioranza dei casi l’assessore di turno si limita a leggere una nota preparatagli dai suoi uffici, dai suoi dirigenti. Una risposta fredda. Tecnica. Sovente letta senza neppure alzare lo sguardo verso l’aula o verso l’interpellante. Scene davvero poco edificanti. Raramente questi interventi apportano qualcosa di più “politico”, di personale, di coinvolgente. E’ la supremazia della burocrazia sulla politica.
Non c’è entusiasmo. Non c’è trasporto. Lontani gli anni in cui questi momenti offrivano interventi forse anche eccessivi, ma portatori di idee, di visioni, di passione. Davvero deprimente assistere a domande e risposte asettiche. A questo punto tanto varrebbe che ci si limitasse alle “risposte scritte”. Sortirebbero lo stesso identico risultato. Non c’è bisogno che un Assessore venga in aula per leggere una scheda che altri gli hanno preparato.
Si risparmierebbe tempo e denaro. Ahhh … ho capito. In realtà questi passaggi non servono a chiarire argomenti e situazioni ma … a dare visibilità a chi chiede ed a chi risponde. Tutto qui. Perché da quando hanno introdotto le sedute collegate on-line questo è diventato lo strumento per far vedere che esisti. Che dici qualcosa. Non importa come. Ci sei. Ti vedono. Anche questo fa parte dei tempi che cambiano, ma … non sempre in meglio.