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ATTUALITÀ ECONOMIA | 16 luglio 2021, 07:00

Pregi e difetti dello scaldabagno a pompa di calore

La produzione di acqua calda sanitaria per uso domestico, in determinate condizioni, può risultare alquanto problematica in termini di consumo energetico.

Pregi e difetti dello scaldabagno a pompa di calore

La produzione di acqua calda sanitaria per uso domestico, in determinate condizioni, può risultare alquanto problematica in termini di consumo energetico. Di solito la maggior parte delle persone prediligono le caldaie a condensazione, che oltre al riscaldamento domestico provvedono anche al fabbisogno di acqua calda, ma non sempre installarne una è vantaggioso o possibile, soprattutto nelle abitazioni che si trovano in zone non raggiunte dal servizio di distribuzione del metano.

Lo scaldabagno elettrico ad accumulo, quindi, rappresenta ancora un'alternativa a cui non è possibile rinunciare, soprattutto in determinati contesti abitativi; basta leggere qui, però, per capire che, laddove le condizioni lo permettono, è preferibile optare per uno scaldabagno elettrico a produzione istantanea al fine di cercare di ridurre il più possibile il consumo di elettricità.

L'importanza di ridurre l'impatto ambientale

Il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti sono le ragioni principali che dettano le scelte dei consumatori, le quali sono indirizzate anche dalle leggi e dai bonus fiscali. Questi ultimi promuovono sempre più la produzione e la vendita di impianti basati su fonti di energia rinnovabili, come il solare e il geotermico, nonché sulla tecnologia della pompa di calore, che ormai trova larga applicazione in diversi elettrodomestici.

Uno degli ultimi a beneficiare di questa tecnologia, infatti, è lo scaldabagno; i nuovi modelli a pompa di calore si presentano come una valida alternativa non solo per gli scaldabagni elettrici tradizionali, istantanei o ad accumulo che siano, ma anche per le caldaie a gas e per quelle a pellet. Queste infatti, per quanto possano essere più economiche nei consumi, pongono comunque il problema delle emissioni inquinanti; di conseguenza non è sbagliato pensare che in futuro saranno sempre più penalizzate rispetto alle caldaie a idrogeno e agli impianti basati sulle fonti rinnovabili.

Se fino a qualche tempo fa la scelta di installare impianti fotovoltaici e impianti di produzione di acqua calda sanitaria elettrici era penalizzata, a seconda dei casi, da elevati costi di acquisto o di gestione, adesso la situazione è nettamente cambiata grazie agli incentivi fiscali e all'abolizione della tariffa elettrica progressiva, che finalmente non incide più in maniera negativa sulle tasche di coloro che scelgono di installare climatizzatori e scaldabagni a pompa di calore per migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione e abbattere le emissioni inquinanti.

Come funziona lo scaldabagno a pompa di calore

II principio di funzionamento dello scaldabagno a pompa di calore è analogo a quello dei climatizzatori e di qualsiasi altro impianto basato su questo tipo di macchina termica. La pompa di calore, infatti, non fa altro che estrarre l'energia termica presente nell'aria e, nel caso dello scaldabagno, trasferirla all'acqua contenuta nel serbatoio in modo da riscaldarla fino a una temperatura che varia dai 45° ai 60° Celsius o più, a seconda delle caratteristiche dell'apparecchio o di come è impostato.

Il trasferimento avviene grazie ai continui passaggi di stato di un fluido frigorigeno che circola in sistema chiuso composto da quattro elementi: un compressore, un condensatore, una valvola di espansione e un evaporatore. In linea di massima, quindi, il suo funzionamento richiede comunque energia elettrica per alimentare il compressore, ma in quantità nettamente inferiori rispetto a quella consumata da uno scaldabagno elettrico tradizionale, sia esso ad accumulo oppure istantaneo.

I pro e i contro dello scaldabagno a pompa di calore

Il vantaggio principale dello scaldabagno a pompa di calore, infatti, è quello di consumare appena un quarto dell'energia richiesta invece da uno scaldabagno elettrico tradizionale, con una riduzione fino al 75% del consumo energetico; essendo un sistema chiuso, inoltre, la pompa di calore non ha alcuna emissione inquinante.

Gli svantaggi, invece, sono rappresentati da un maggiore ingombro dell'apparecchio e da una manutenzione più complessa rispetto a quella richiesta dai modelli tradizionali. Il rendimento di uno scaldabagno a pompa di calore, poi, è strettamente collegato alle caratteristiche climatiche del luogo e a quelle tipologiche dell'edificio dove viene installato.

Nelle zone climatiche dove gli inverni sono molto freddi, per esempio, si potrebbe facilmente formare brina sull'evaporatore con un conseguente calo nelle prestazioni dell'apparecchio, a meno che quest'ultimo non sia dotato di uno sbrinatore interno. Indipendentemente dal clima, inoltre, l'apparecchio richiede una manutenzione ordinaria che prevede la regolare pulizia dei filtri, del tubo di scarico della condensa, del condensatore e dell'evaporatore.

Nel complesso, quindi, gli scaldabagni a pompa di calore sono adatti soprattutto per le famiglie numerose e per le abitazioni più grandi, che hanno più spazio disponibile per l'installazione, mentre sono sconsigliati per i monolocali e i bilocali, a meno di non avere la possibilità di collocarli in cantina.

 

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