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CULTURA | 26 maggio 2021, 08:00

C'ERA UNA VOLTA LA LOTTA DI CLASSE

C'ERA UNA VOLTA LA LOTTA DI CLASSE

La storia dello Stato Sociale nel secolo scorso è stata ricca di avvenimenti memorabili. Con la rivoluzione industriale di fine '800 sono esplosi i problemi connessi al lavoro ed è sorta una vera coscienza di classe con le dure lotte degli operai dell'industria e dei braccianti agricoli che, grazie ad un forte associazionismo, hanno aperto la strada al nostro sistema di welfare. Società di mutuo soccorso, leghe operaie e contadine, Camere del lavoro sono state altrettante tappe di una evoluzione dei rapporti tra capitale e lavoro.

Lo Stato, ad un certo punto, capì che non poteva  restare fuori da questo contenzioso che finiva col minare la stessa pace sociale del Paese. Così, con le lotte sociali e con l'intervento diretto dello Stato, fu possibile mettere in cantiere un sistema di sicurezza sociale in grado di garantire, grazie anche a specifiche norme costituzionali, gli interessi delle parti. Basti pensare alle leggi previdenziali in materia pensionistica, alle leggi sul lavoro e allo Statuto dei lavoratori che hanno caratterizzato tutto il ventesimo secolo.

Ma ad un certo punto qualcosa si rompe. Le delocalizzazioni produttive, una globalizzazione mal governata, la miriade di lavori flessibili, le crisi finanziarie degli inizi di questo secolo fanno saltare una serie di equilibri. Lo stesso lavoro dipendente a tempo indeterminato va in crisi e i lavori flessibili, utili per tamponare situazioni critiche, degradano presto a pura e stabile precarietà. Si rafforzano così le disuguaglianze sociali che creano all'interno del mondo del lavoro una spaccatura tra "salvati" (quelli che riescono a stare sul mercato) e "sommersi" (quelli espulsi senza rimedio).

E' questo il contesto storico e socio-economico in cui siamo attualmente immersi.  E' andata in crisi la coscienza di classe, conseguenza anche di una solidarietà "appannata", in una società ormai, secondo alcuni, senza più le classi sociali del passato.

Lo stesso proletariato si è degradato a subproletariato, la classe media sembra essere diventata un fantasma. Ora, tecnici, giuristi ed economisti si interrogano sul modo migliore per venir fuori da una situazione di crisi che coinvolge tutte le parti sociali. (1 - continua )

Romano Dell'Aquila

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