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CRONACA | 24 maggio 2021, 12:00

Mercoledì 26 maggio i funerali di Alessandro Letey e Alfredo Canavari

Alessandro Letey e Alfredo Canavari

Alessandro Letey e Alfredo Canavari

Rientrano in Valle d'Aosta domani martedì 25 maggio, le salme di Alfredo Canavari, 49 anni, agente della Polfrontiera e del 31enne Alessandro Letey, travolti e uccisi giovedì 20 maggio da una massa di neve enorme precipitata lungo la parete Nord del Col dell'Aiguille Verte di Argentière, massiccio del Monte Bianco versante francese.

Alle 16,30 sarà possibile rendere l'ultimo saluto ad Alessandro e Alfredo nella camera ardente allestita al cimitero di Saint-Pierre, mentre le esequie saranno celebrate mercoledì 26 maggio: alle 10, nella chiesa di Brusson il funerale di Letey mentre quello di Canavari avrà luogo alle 15,30 nella Chiesa di Cerreto d'Esi (Ancona).

Giovedì scorso i due esperti sciatori in libera e protagonisti di grandi imprese estreme in neve fresca volevano scendere in velocità lungo lo scivolo glaciale di quella parete con pendenze di oltre 50 gradi, ma la neve accumulatasi negli ultimi giorni li ha traditi. Partiti dal rifugio d'Argentière, sono stati visti per l'ultima volta alle 10 di ieri. Letey è stato trovato morto attorno alle 17 sotto un metro di neve. Giunti in zona in elicottero, i soccorritori sono stati guidati dal segnale del suo rilevatore Artva, dispositivo che Canavari aveva invece perso nella caduta.

Il corpo del poliziotto 49enne è stato individuato solo verso attorno alle 18,30, da una squadra di 16 gendarmi del Soccorso alpino di Chamonix con unità cinofile. La slavina ha sollevato il manto nevoso dalla cresta del colle, a quasi 3.800 metri di quota, lungo tutto il canale, per circa 800 metri. 

"Porterò con me per tutta la vita questi tuoi insegnamenti e questo tuo spirito d'avventura. Alfredo farò tante sciate per te" scrive su Facebook l'amico Shanty Cipolli, ricordando le uscite sulla neve con Canavari, maestro di snowboard e mountain bike, che lascia la moglie e una figlia di 20 anni. Anche Letey amava la bicicletta, il downhill in particolare, e lo sci ripido: nel 2019 aveva affrontato la discesa della parete Nord della Becca di Nona. E con la morte di loro due, ora sono scomparsi quattro dei cinque freerider che nel 2018 erano scesi dalla Nord-Ovest della Grivola. Due diverse valanghe hanno infatti ucciso Luca Pandolfi, 47 anni, nel marzo di quest'anno nella valle del Gran San Bernardo, mentre Edoardo Camardella (28) è deceduto nel novembre 2019, sul Monte Bianco.

Tutti ardentemente appassionati della montagna 'estrema', che è stata la loro ragione di vita e dove hanno trovato prematuramente la morte.

pa.ga.

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