Spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale accogliendo il ricorso dell'ormai ex Governo Conte contro la legge anti-Dcpm della Valle d'Aosta che riduceva le misure restrittive anti pandemia.
Il ricorso è stato accolto, spiega una nota dell'Ufficio stampa, "limitatamente alle disposizioni con le quali la legge impugnata ha introdotto misure di contrasto all'epidemia differenti da quelle previste dalla normativa statale".
La Consulta ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da Covid-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi internazionale. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane.