"Al di là dei singolari deficit mnemonici del teste Centoz, è indubitabile che Raso abbia formulato una precisa proposta di sostegno elettorale al candidato sindaco di Aosta” durante il loro incontro alla pizzeria 'La Rotonda' il 27 febbraio 2015, ovvero poco prima dell'avvio della campagna elettorale per le le Comunali di quell'anno. Lo scrive il presidente del Tribunale di Aosta, Eugenio Gramola, nelle motivazioni alla sentenza di condanna nel processo Geenna sulla presenza di una 'ndrina in Valle. Il capitolo è riservato alle intercettazioni sul tentativo di scambio elettorale politico-mafioso nei confronti di Fulvio Centoz, per il quale Antonio Raso è stato condannato.
In qualità di testimone nel processo, Centoz ha detto, ricorda Gramola “di non ricordare di aver ricevuto delle richieste di assunzioni (formulategli apertamente da Raso ndr) in cambio della proposta di sostegno elettorale, ma di avere rifiutato l’offerta perché da lui ritenuta non utile ocomunque non produttiva di un risultato elettorale determinante”.
Beninteso, precisa Gramola, "la proposta (di voto di scambio da parte di Raso ndr) è formulata in modo serio, preciso e dettagliato, tanto è vero che Centoz non la rifiuta perchè illecita o gravemente inopportuna; al teste questo 'dettaglio' non viene proprio in mente; ma soltanto perchè da lui ritenuta non utile ai propri contingenti interessi elettorali o perchè Raso è ritenuto un soggetto che potrebbe rivolgere in favore di altri candidati il proprio sostegno elettorale".
Vero è che dalla perizia sulla lunga intercettazione, svolta dalla società specializzata Tarricone incaricata dal tribunale di chiarire termini e senso di diverse conversazioni registrate dagli inquirenti nelle inchieste Geenna ed Egomnia (nelle motivazioni sono riportati solo i passaggi strettamente necessari a sostenere la sentenza) emergono frasi di Centoz quantomeno singolari, che non sono state approfondite solo perchè alla fine lui si è negato alla proposta di scambio elettorale.
Appena arrivato in pizzeria dove ha sempre detto di essersi recato quella sola volta o forse una seconda ma non di più, Centoz viene avvicinato da un parente di Raso che familiarmente gli chiede "E allora? Ci siamo? Arriviamo?". Il futuro sindaco di Aosta risponde "Ci stiamo muovendo, in quella direzione eh...ci stiamo lavorando...".
Quanto poi alla necessità di 'muovere' persone in grado di appoggiare l'imminente campagna elettorale, Raso indica senza mezzi termini a Centoz "Tu devi...devi fare così!", e il futuro sindaco risponde "No, no, ma è chiaro...". I due parlano ancora e gran parte del dialogo è inintelligibile perchè disturbato dai rumori del ristorante, ma a un certo punto è Centoz a dire a Raso "Giù ci sono tanti che non abbiamo nemmeno disturbato...".













