L'hanno chiamata 'Drug delivery', 'droga a domicilio' l'operazione antistupefacenti condotta dalla Squadra mobile della Questura di Aosta diretta dal commissario capo Francesco Filograno.
Due gli arrestati posti ai domiciliari con l'accusa di spaccio: Omari Atioui, 22 anni, residente in Valle e Simone Nerucci (21), di Grosseto.
Secondo gli inquirenti, durante il lockdown i due avevano organizzato un sistema di spaccio di droghe leggere, per lo più hashish e marijuana, che venivano consegnate direttamente a casa dei consumatori. Gli indagati a piede libero sono sei, tutti di giovane età: tra di loro la compagna di Atioui e un diciassettenne, entrambi residenti ad Aosta oltre a un altro giovane valdostano. Il quarto indagato è residente nella provincia di Grosseto. "Il minore - spiega il commissario capo Filograno - era utilizzato per vendere la droga sulla piazza di Aosta, assieme a un altro giovane appena maggiorenne".
L'inchiesta ha preso il via lo scorso maggio, quando i poliziotti della squadra mobile di Aosta avevano arrestato Atioui, sequestrandogli 833 grammi di marijuana acquistata tramite un account Instagram dalla Spagna. Da lì le indagini si sono svolte attraverso l'analisi dei tabulati e delle chat del telefono di Atioui e sono proseguite, fino ad arrivare ad altri sequestri, anche nella provincia di Grosseto dove a vendere le sostanze stupefacenti era principalmente Nerucci.
I due avevano anche ideato una sorta 'menù' da mostrare ai loro clienti, con i prezzi al dettaglio delle dosi di diversi stupefacenti dai nomi accattivanti, esotici o richiamanti brani musicali come ad esempio 'Purple Haze' di Jimy Hendrix: loro la acquistavano da un minimo di 10 a un massimo di 15 euro per dose e la rivendevano a prezzi maggiorati.