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CRONACA | 08 giugno 2020, 19:18

Corruzione a Oyace, arrestati sindaco e imprenditore

Ai domiciliari Remo Domaine, di 51 anni e l'imprenditore 44enne Flavio Petitjacques, assessore al Comune di Bionaz

Remo Domaine

Remo Domaine

Una delibera autorizzativa per lo sfruttamento delle acque in cambio di una partecipazione al 50% nella società. Corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e falso in atto pubblico sono i reati per i quali la procura di Aosta ha chiesto e ottenuto oggi dal gip del tribunale di Aosta gli arresti domiciliari per il sindaco di Oyace, Remo Domaine, di 51 anni, e per l'imprenditore 44enne Flavio Petitjacques, che è anche assessore al Comune di Bionaz.

Per il pm Luca Ceccanti, Domaine avrebbe cercato di convincere Consiglio comunale di Oyace affinché deliberasse una deroga per realizzare una centralina idroelettrica della società di Petitjacques. In cambio Domaine sarebbe stato retribuito con una partecipazione nell'azienda.

Secondo la procura, dal 2016 il sindaco ha creato una sorta di società di fatto con Petitjacques, spendendosi per la realizzazione della centralina. Nel giugno di quell'anno, quando si dovette discutere in Consiglio comunale la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, Domaine attestò nel verbale del consiglio che non era presente e che si era assentato prima della discussione. Invece, secondo gli inquirenti, risulta che durante tutta la discussione Domaine era presente e avrebbe fatto continuamente opera di convincimento sugli altri consiglieri affinché venisse dichiarata la dichiarazione di pubblica utilità.

Di qui la contestazione di falso in atto pubblico. Poi nel corso degli anni i due avrebbero continuato ad agire in sinergia. In cambio di questa reiterata spendita della propria funzione attraverso il falso e altre attività materiali, Domaine è stato retribuito - per la procura - con la partecipazione al 50% nella società costituita da sua figlia e dallo stesso Petitjacques.

Il beneficio consisterebbe quindi negli utili che la società avrebbe generato; il procedimento nacque da segnalazioni da parte di un residente di alcune anomalie, riguardanti anche terreni del sindaco. Da lì sono partite le indagini attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, coordinate dal pm Luca Ceccanti e condotte dalla polizia. Per le traduzioni dal patois e altre attività ha collaborato il Corpo forestale valdostano.

red. cro.

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