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CRONACA | 17 dicembre 2019, 12:00

'Ndrangheta, gli alias degli indagati presi in prestito da Gomorra

'Ndrangheta, gli alias degli indagati presi in prestito da Gomorra

Se non si vuole solo piangere, c'è anche da sorridere, scorrendo le pagine dell'inchiesta Egomnia che altro non è che la Geenna 2 dei carabinieri del Gruppo Aosta. Sì perchè come si conviene a gente di 'ndrina, vera o presunta, i vari Di Donato, Giachino, Mammoliti, Nirta eccetera - interlocutori dei leader politici valdostani indagati per voto di scambio politico-mafioso - si erano dati tanto di alias per apparire più 'duri' nel senso spiccatamente cinematografico del termine.

E così, prendendo in prestito alcuni personaggi di Gomorra, il consigliere comunale sospeso Nicola Prettico era il 'Principino' o 'Principe'; il giovane aostano Francesco Mammoliti che con lui, e non solo, si interfacciava per gli accordi elettorali era 'Brillantina'; Bruno Nirta era 'La Belva' ed è tutto dire; Roberto Alex Di Donato si faceva chiamare 'Simba'; il fratello Marco Fabrizio era invece 'Rabbit'; Alessandro Giachino di soprannomi ne aveva due: 'Selvaggio' e 'De Las Vegas'; il suo presunto sodale Michele Antonio Moro era 'Ntoni Meu'.

I militari dell'Arma annotano anche che il dimissionario Presidente della Giunta  Antonio Fosson - indagato per voto di scambio politico-mafioso insieme agli assessori dimissionari Laurent Vierin e Stefano Borrello e al consigliere Luca Bianchi - era uso rivolgersi ai suoi interlocutori con il saluto "ciao grande capo". Ma chi lo conosce sa che Fosson, soprattutto al telefono, chiama un pò tutti con quell'appellativo, amici e non.

p.g.

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