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Consiglio Valle | 05 dicembre 2019, 18:24

Il Consiglio Valle come l'antico lavatoio di via Antica Zecca

L’arte del rinvio è una pratica che in questi ultimi anni è diventata di moda. Chiacchiera, chiacchierano, chiacchierano come fossero da un psicologo e non decidono nulla

Il Consiglio Valle come l'antico lavatoio di via Antica Zecca

Si rinvia la scuola polmone di Tzambarlet, 25 milioni di lavori che potevano essere appannaggio di imprese locali e dare un po’ di fiato all’edilizia; si rinvia la prosecuzione dei lavori dell’Ospedale per una inutile valutazione costi benefici, dopo aver speso ben 130 milioni; si rinvia lo spostamento della Residenza Sanitaria per Anziani  perché probabilmente l’infermiera o la OSS amica del Consigliere Regionale Caio o Sempronio non vogliono spostarsi di 4,5 km. Intanto il Consiglio Regionale audisce tutti.

Audisce la mamma di uno, la mamma dell’altro, la zia di un dipendente,  una dipendente dell’Unitè della bassa Valle tutto in un minestrone di tematiche che si accavallano e cozzano l’una con l’altra. Ho incontrato un ammnistratore di condominio che mi ha detto che l’assemblea del suo condominio ha deciso di chiedere audizione al Consiglio regionale per sapere come vengono trattati i rifiuti del condominio e quant’altro.

Il gruppo degli skaters della città chiederà audizione al Consiglio Regionale per concordare con loro i giorni in cui potranno esercitare il loro sport preferito in Piazza Deffeyes, visto che il Comune di Aosta  non ha ancora provveduto alla realizzazione dello Skates Park promesso. Ma mi chiedo se  esiste un regolamento che definisce chi deve essere audito? Le sigle Sindacali ad esempio, le associazioni riconosciute e quant’altro, non chicchessia, con tutto il rispetto.

Lo spettacolo è davvero sgradevole e alimentato da quei populisti che adorano occuparsi del Bilinguismo parlando in un francese discutibile e incomprensibile, oppure parlano del ragnetto portato da casa in ospedale oppure della pavimentazione di Porta Praetoria, pur sapendo che è il Comune di Aosta che si deve preoccupare del rirpristino del manto stradale della città o ancora a come accedere alla Val Ferret, magari volando?

Credo che sia ora di smetterla di porre solo dei dinieghi all’attività amministrativa. Chi lavora deve poter lavorare e poi che siano  gli elettori a decidere. Basta carampanate.

pi.mi.

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