Far circolare la voce di presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nella lista del Movimento 5 Stelle alle scorse elezioni regionali per 'demolire' gli avversari politici. E' una circostanza, inquietante, che compare nel voluminoso fascicolo dell'inchiesta 'Do ut des' dei carabinieri di Chatillon su un presunto giro di corruzione in appalti della Valtournenche.
Nel marzo del 2018 gli inquirenti stavano intercettando tra tanti altri anche l'ingegnere di Chatillon Erik Camos, professionista vicinissimo a importanti ambienti politici che pare a conoscenza di tanti fatti e misfatti della Valle d'Aosta.
Il 14 marzo dell'anno scorso, dunque, Camos contattò l'ex presidente della Giunta regionale e consigliere regionale della Stella Alpina, Pierluigi Marquis: "Durante la conversazione - annotano i carabinieri - Camos fa esplicito riferimento ad infiltrazioni mafiose (sicuramente riferite a quelle di origine calabrese) nella politica valdostana, per favorire il partito '5 Stelle' in vista delle elezioni del 20 maggio 2018. Camos consiglia all'ex presidente della Regione di controllare e usare questa notizia per 'demolire' gli avversari politici".
"Mi hanno detto che hanno telefonato da giù per favorire...per il il 5 Stelle - disse Camos a Marquis - controllate bene ste cose...perchè lì si rischiano grossi casini...visto che questi sono per la trasparenza, se viene fuori sta roba li demolisci...verificate".
Proposta alla quale, però, il consigliere Marquis non aderisce né in quel momento né dopo, anzi dalla quale risulta abbia preso distanza, al punto che gli inquirenti definiscono "encomiabile" il suo comportamento.