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Il rosso e il nero | 12 febbraio 2019, 09:30

ATTENTI AL LUPO

ATTENTI AL LUPO

Nella nostra Petite Patrie è tornata la paura del lupo. Questo animale, della famiglia dei canidi, si aggira, famelico, nei dintorni dei nostri villaggi e paesi di montagna. Ha natura gregaria, vive in branchi ed è specializzato nella caccia in forma cooperativa. Per esigenze di pura sopravvivenza si nutre prevalentemente di animali (specialmente ungulati) di grossa taglia, ma anche di più piccola taglia e di selvaggina.

Quando in alcune zone il lupo è a rischio di estinzione. si è provveduto addirittura ad una sua ricolonizzazione per ristabilire l'habitat naturale, grazie anche ad una sorta di protezione legale. Ma c'è un altra specie di lupo di cui bisogna aver paura ed è il lupo-uomo.

Siamo sicuri di essere poi tanto diversi dai veri lupi? Forse la sola differenza tra i due tipi è che spesso nel lupo umano più che lo spirito di sopravvivenza prevale quello di sopraffazione.Allora guardiamoci un po' intorno e diamo uno sguardo ai diversi ambiti del nostro vivere civile (..?), che si tratti di politica, di vita nei partiti, negli uffici, nei sindacati, nelle professioni, nell'associazionismo, nel giornalismo e chi più ne ha più ne metta.

C'è un'espressione latina "homo homini lupus" (letteralmente: l'uomo è lupo per l'altro uomo) che rende bene l'idea. E' dovuta al commediografo latino Plauto (vissuto tra il 255 ed il 185 avanti Cristo) e riassume in maniera efficace un'antica concezione della condizione umana.

E' l'istinto umano portato a sopraffare il proprio simile. Insomma per la prevaricazione su di un nostro simile (magari solo perché la pensa diversamente) siamo disposti anche a scannarci tra di noi.

Del resto, tra mito e storia vera, gli stessi gemelli Romolo e Remo, dopo essere stati  allattati dalla stessa lupa (ce n'è sempre una di mezzo), finirono con lo scannarsi tra di loro per stabilire chi dovesse governare Roma.         

Romano Dell'Aquila

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