Sarà emessa quasi certamente tra un mese e mezzo, la sentenza nell'ambito nel processo in rito abbreviato contro l'ex pm di Aosta Pasquale Longarini. Arrestato il 30 gennaio 2017, a Longarini e ai coimputati - gli imprenditori valdostani Gerardo Cuomo e a Sergio Barathier - il pm Guovanni Polizzi contesta i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità. Solo all'ex procuratore del capoluogo valdostano il pubblico ministero ha anche contestato la rivelazione di segreto d'ufficio e il favoreggiamento.
La terza udienza del dibattimento - che si svolge al Tribunale di Milano di fronte al giudice Guido Salvini - oggi è stata rinviata al 18 febbraio perchè il pm Polizzi ha chiesto di allegare al fascicolo una nota informativa nell'ambito di un vecchio procedimento penale su Barathier (conclusosi con l'assoluzione ndr) ma soprattutto l'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito della recente operazione Geenna della Dda di Torino e dei carabinieri di Aosta contro una presunta 'ndrina aostana e il giudice si è preso qualche giorno per leggere la documentazione. La richiesta della pubblica accusa nasce dal fatto che a pagina 118 dell'ordinanza è riportata un'intercettazione in cui un personaggio indica Longarini come magistrato in grado 'aggiustare' i processi.
All'udienza del 18 parleranno l'avvocato Claudio Soro, difensore di Longarini e vi sarà poi la requisitoria del pm Polizzi. Poi il 22 marzo sarà la volta dei legali degli imputati Cuomo (avvocato Bagalà) e Barathier (avvocato Fosson), poi il giudice si rititerà in Camera di consiglio per poi emettere la sentenza.