“La chiusura del Tunnel colpirebbe anche il settore che rappresentiamo; il trasferimento infatti del traffico verso altri trafori comporterebbe aumenti di costo per spedizione e consegna merci oltre ad una perdita di attrattività per nuovi insediamenti”. E' la convinzione che ha fatto dire a Confindustria VdA un deciso ed inequivocabile no alla chiusura del traforo del Monte Bianco.
“Il problema dei collegamenti della Valle d’Aosta è cosa ormai nota da anni. Ci troviamo oggi a dover individuare una soluzione per l’annunciata chiusura del Tunnel del Monte Bianco che avverrà da qui a pochi anni. Su tale situazione si è molto parlato, ma sino ad oggi si sono esaminate solo le ripercussioni sul settore turistico”, sottolinea il presidente Giancarlo Giachino (nella foto di Paolo Rey) .
“Bisogna capire – aggiunge - che l’aumento di tali costi comporterà nel tempo scelte che si potrebbero ripercuotere sull’intera popolazione valdostana. L’Azienda infatti che si troverà ad affrontare maggiori spese dovrà cercare di ridurle attraverso soluzioni che potrebbero portare alla riduzione di personale dipendente o ancor peggio alla delocalizzazione con chiusura delle sedi produttive”.
Il tutto senza considerare gli effetti sul comparto fiscale regionale con le relative ricadute sul territorio. E’ da tenere presente, infatti, che “le nostre aziende – rimarca Giachino - si trovano già oggi in una situazione di disagio dovuta ai difficili collegamenti con il resto d’Italia, Francia e Svizzera. Chiudere il Tunnel del Monte Bianco non farebbe che aggravare questa problematica”. Confindustria VdA si augura che ogni decisione “sia presa con responsabilità, per il bene della Valle d’Aosta e di tutti i valdostani e non sia il solito pretesto per uno scontro tra fazioni politiche avverse”.
Nel ribadire la contrarietà alla chiusura anche temporanea del Tunnel, Giancarlo Giachino spera in “una soluzione rapida che permetta di fare la dovuta manutenzione senza la chiusura del traffico. Nel caso ciò fosse inattuabile auspichiamo che venga valutata senza indugio la realizzazione della canna di sicurezza così da garantire un tunnel sicuro e di uguale rango a quelli internazionali”.













