Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore ha assolto perché il fatto non costituisce reato gli ex vertici della Società autostrade valdostane (Sav) Eugenio Bonini (amministratore delegato), 74 anni, di Torino, e Marcello Christillin (direttore generale), 79 anni, di Aosta, imputati per omicidio colposo nel processo sull'incidente costato la vita alla torinese Barbara Daviero.
Il 24 gennaio 2014 la donna viaggiava sull'autostrada A5 Torino-Aosta quando il Rav4 guidato dal marito uscì dalla corsia a destra, all'altezza di Arnad, in un tratto in cui mancava il guardrail: il terminale della barriera trafisse l'abitacolo e lei perse la vita. Daviero, quarantenne dipendente della Fondazione San Paolo, era al sesto mese di gravidanza.
La procura aveva chiesto un anno di reclusione per ciascuno. "L'accusa è di non avere messo barriere adeguate" ma al tempo stesso "si dice che le norme formalmente erano rispettate", ha detto nella sua arringa l'avvocato Alessandra Mazza (difesa Christillin). "Questo - ha aggiunto il legale - è uno dei punti meno pericolosi di tutta l'autostrada. Se dobbiamo proteggere questo, dobbiamo farlo su tutta l'autostrada. La morte non è avvenuta per urto contro la barriera, ma per urto contro il montante. Anzi, contro la maniglia del Rav4".
"Emerge - aveva riferito in aula l'ingegner Giuseppe Di Bisceglie, consulente della procura - una mancata verifica dei rischi". In quella situazione "si sono verificati due fenomeni: un varco di 34 metri nella barriera e la testata non adeguata, seppur non vietata. Il terminale che c'era probabilmente era stato installato nel 1992". Il marito aveva già scelto la via processuale del patteggiamento. (ANSA).