Se l'è cavata con un patteggiamento di un anno e sei mesi di reclusione, F.M., aostano di 21 anni finito a processo per rapina, estorsione e maltrattamenti nei confronti dei genitori. Tossicodipendente, ora si trova in comunità inserito in un programma di recupero.
La sentenza è stata emessa questa mattina dal giudice monocratico Marco Tornatore. Dopo aver ascoltato la testimonianza del padre dell'imputato, che in aula ha negato che il figlio gli avesse estorto denaro con la forza nè tantomeno lo avesse rapinato, il pm Luca Ceccanti ha modificato il capo d'imputazione, mantenendo solo l'accusa di maltrattamenti. Il giovane, assistito dall'avvocato Federico Fornoni, era stato arrestato a novembre. Gli agenti erano intervenuti dopo un'aggressione segnalata dai genitori.
"Nel pomeriggio di mercoledì 15 novembre - aveva riferito la polizia dopo l'arresto del giovane - i genitori avevano allertato il 112 dicendo di essere stati aggrediti dal figlio, il quale per impossessarsi della loro auto aveva in un primo momento minacciato la madre e, successivamente, il padre tentando di investirlo e dandosi poi alla fuga. Dopo l’ennesima richiesta di denaro per la restituzione dell’auto, nella notte F.M. si era presentato nuovamente all’abitazione dei genitori e con varie minacce aveva richiesto ulteriore denaro per la restituzione dell’autovettura".
Gli agenti della Squadra Mobile della questura aostana avevano rintracciato il giovane e, dopo averlo condotto in questura, lo avevano sottoposto al fermo di polizia giudiziaria per i reati di rapina ed estorsione, trasferendolo poi al carcere di Brissogne.












