E' affidato al pm Eugenia Menichetti, sotto l'egida del procuratore capo Paolo Fortuna, il fascicolo penale - per ora contro ignoti - sulla mancanza di acqua potabile alla Casa circondariale di Brissogne. L'indagine ipotizza condotte colpose che riguardano l'avvelenamento delle acque, quindi contro la salute pubblica.
E' stato il magistrato di sorveglianza di Novara ad inviare in procura una segnalazione relativa alla condizione igienico-sanitaria del carcere; da oltre due mesi il sistema di potabilizzazione delle acque funziona male e l'amministrazione del carcere ha pensato di distribuire bottiglie di minerale, nella misura di due litri al giorno ciascuno, ai circa 200 detenuti e agli agenti di Polizia penitenziaria.
Nella propria segnalazione, inviata anche all'Amministrazione penitenziaria e al provveditorato, il magistrato di sorveglianza di Novara riferisce dell'inutilizzabilità dell'acqua nelle condutture.
Ora la procura di Aosta valuterà come procedere dopo aver acquisito le analisi svolte sull'acqua. Il carcere ha un proprio sistema di approvvigionamento, che al momento non è collegato all'acquedotto comunale di Brissogne.












