Il sostituto procuratore Pasquale Longarini ha chiesto il rinvio a giudizio per sei albanesi arrestati nel febbraio scorso dai carabinieri di Chatillon nell'ambito di un'indagine su un traffico di stupefacenti da un milione di euro all'anno.
Accusati di traffico di cocaina sono Albert Bushaj, 35 anni, avvocato albanese e i suoi cugini e nipoti Zamir Bushaj, (29), Laurent Bushaj, (26), Xhontino Sinanaj, (19), Lado Latifaj, (37), e Gentian Bushaj, (33).
Gli indagati gestivano a Chatillon il night-club 'La dolce vita', che secondo gli inquirenti serviva da copertura di attività illecite tra cui lo spaccio quotidiano di droga. I proventi del giro di cocaina venivano in parte inviati in Albania e in parte reinvestiti nel night; il traffico è stato sgominato con l'operazione 'Campanacci', scaturita dalle indagini dei carabinieri di Nus su un furto di alcuni campanacci per le reines, della cui ricettazione sono accusati Latifaj e Zamir Bushaj.
Secondo i carabinieri, al vertice del gruppo di albanesi c'era Albert Bushaj. L'operazione, coordinata dal pm Longarini, si è svolta con lunghi appostamenti sotto casa di Albert Bushaj, e ha consentito tre sequestri di cocaina per oltre mezzo chilo, acquistata a Milano e a Torino.
Nel marzo scorso i carabinieri avevano arrestato anche Orge Toska, di 35 anni, residente a Torino. E' considerato il fornitore della banda di spacciatori di Chatillon. Ogni mese agli indagati arrivavano tre etti di cocaina purissima, che come minimo veniva tagliata tre volte e immessa sul mercato a costi definiti 'concorrenziali' dagli investigatori dell'Arma.












