“Per far valere i nostri diritti potremmo anche valutare un esposto alla Corte dei conti. I commercianti e gli artigiani di Aosta meritano più attenzione e rispetto di quelli dimostrati finora dalla Giunta e dalla maggioranza regionale”.
Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa Pasquale 'Paki' Parello, portavoce del 'Comitato dei commercianti e degli operatori turistici', fondato la scorsa estate per protesta contro i presunti danni causati al commercio aostano dai cantieri del teleriscaldamento. Insieme a Michele Talamo e Davide Pirotta, esercenti e membri del Direttivo dei Comitato, Parello ha commentato il respingimento, da parte del Consiglio Valle, di una risoluzione che impegnava la Regione a far da mediatore alla petizione per un risarcimento dei danni economici causati dai cantieri del teleriscaldamento della ditta Telcha.
“Secondo noi – ha detto Pirotta – 17 voti a favore e 17 astensioni non sono una sconfitta ma una mezza vittoria. Se la votazione fosse stata a scrutinio segreto forse la nostra iniziativa sarebbe stata accolta”. Gli scavi hanno ridotto le vie di traffico a strade peggiori di quelle di Kabul, il danno erariale c'è eccome”, ha sostenuto Parello. Talamo ha insistito sul fatto che “Comune di Aosta, Regione e la stessa Telcha non negano i 'disagi' causati dai cantieri al commercio nelle vie Torino e Garibaldi, ma per noi si è trattato di un vero e proprio danno economico che stando così le cose non sarà mai sanato”. Il Comitato dei commercianti chiede un risarcimento a Telcha di 50mila euro: “E' una cifra piccola se commisurata alla perdita di clientela – ha detto Parello – e ai minori incassi, che in certi casi si sono ridotti di un terzo”. Pirotta ha posto l'accento “sulla sensibilità alle nostre problematiche dimostrata dalle forze politiche di minoranza. Peccato non poter dire la stessa cosa del Governo regionale”.
Insistendo sul fatto che “la Regione potrebbe individuare diverse possibilità di ristoro almeno parziale del danno, anche sostenendo apertamente le attività commerciali delle vie Torino, Garibaldi, Vevey e Festaz con iniziative concrete, come l'allestimento di banchi di artigiani della Fiera di Sant'Orso e non solo di stalli per mezzi agricoli”. a Gli esercenti aderenti al Comitato, circa un trentina, stimano che la presenza dei cantieri di fronte ai loro negozi nei mesi da marzo a ottobre, che ha reso difficile l'accesso alla clientela, abbia causato una percentuale di minor guadagno di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
“E' quel 20 per cento che assicurava la sopravvivenza - ha detto Talamo – senza quei soldi i conti sono in rosso. Parte della clientela che nei mesi di giugno, luglio e agosto non ha messo piede nei nostri negozi non ci verrà più, sono clienti persi definitivamente”.