E' come un viaggio a ritroso negli anni Ottanta, quando la 'brown sugar' in Valle catturava in media un adolescente alla settimana. Dopo anni di apparente latitanza (per lasciare il posto a droghe sintetiche e cocaina) l'eroina è tornata a circolare con allarmante incremento tra i giovani di Aosta.
La mappa aostana dei luoghi di consumo delle droghe pesanti la possono disegnare meglio di chiunque altro gli operatori ecologici della ditta Quendoz, a cui è affidato l'appalto di pulizia e igienizzazione dei bagni pubblici di Aosta. Loro da mesi, ormai, ne vedono di tutti i colori. Ragazzi in overdose riversi a terra, siringhe e cucchiaini imbrattati di sangue, resti macabri di un rito macabro che sembrava dimenticato ma in realtà era solo sopito: il 'buco'.
“E' vero, sappiamo che le toilettes pubbliche della città sono frequentati da diversi tossicodipendenti – conferma il sindaco di Aosta, Bruno Giordano – ma come Amministrazione comunale possiamo unicamente continuare a segnalare il fenomeno alle Forze dell'ordine; certamente non possiamo chiudere le toilettes”.
I bagni pubblici maggiormente frequentati dagli eroinomani sono quelli nelle piazze Plouves e Arco d'Augusto, ma in realtà tutte le toilettes del capoluogo sono mèta di tossicodipendenti. Sui muri, graffiti e scritte che addirittura forniscono indicazioni ai neofiti della siringa su dosi e misture.
E tra i nuovi eroinomani c'è anche chi è così giovane da neppure rendersi conto della necessità di un minino di 'privacy'. Come quel ragazzino al massimo 16enne notato da più di un passante, pochi giorni fa, all'ingresso del supermercato Billa in corso Battaglione: lui, seduto con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, in stato catatonico; il fratellino di una decina d'anni in piedi, con le borse della spesa, che aspettava paziente la fine dello 'sballo'.












