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EVENTI E APPUNTAMENTI | 09 maggio 2013, 08:44

RELIGIONI: Valdostani a Roma per la beatificazione di Monsignor Novarese

Mons. Luigi Novarese

Mons. Luigi Novarese

Parteciperà anche un folto gruppo di valdostani, sabato prossimo 11 maggio, alla solenne cerimonia di beatificazione di Monsignor Luigi Novarese alla basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. Presiederà la solenne celebrazione di fronte a oltre 5mila fedeli il cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano. Da Aosta partiranno due pullman per un minimo di 70 persone. Monsignor Luigi Novarese - fondatore del Centro Volontari della Sofferenza presente in Valle d'Aosta dove gestisce "Casa famiglia Betania" e il gruppo appartamento "Il Sicomoro" - è stato un sacerdote del Novecento che dedicò la vita agli ammalati insegnando loro a pensare e vivere in modo nuovo il proprio ruolo e la malattia. Fu soprattutto un innovatore.

Costruì infatti, negli anni Cinquanta, in largo anticipi sui tempi, un edificio di otto piani privo di barriere architettoniche, idoneo ad ospitare corsi di esercizi spirituali organizzati apposta per infermi e disabili e ancora oggi frequentato da migliaia di ammalati. Non solo. Fu tra i primi a capire l'importanza dei mass media nella formazione dei sofferenti. Nell'autunno 1949 convinse Papa Pio XII ad aprirgli le porte della Radio Vaticana e organizzò Il quarto d'ora della serenità, il primo programma che ebbe i malati come protagonisti.

Nel 1957 monsignor Novarese riuscì a stupire le gerarchie ecclesiastiche organizzando il più grande raduno di infermi mai realizzato prima di allora all'interno della Santa Sede. Il 7 ottobre portò settemila malati in udienza da papa Pio XII nel Cortile del Belvedere. Settemila fedeli in barella e in carrozzella provenienti da tutta l'Italia e dal Canton Ticino. Fondatore di quattro Associazioni, (Lega Sacerdotale Mariana, Silenziosi Operai della Croce, Centro Volontari della Sofferenza e Fratelli e Sorelle degli ammalati), di case di cura e di laboratori per disabili, don Luigi ha anticipato di anni la problematica, oggi più che mai attuale, dell'importanza dello spirito nel processo di guarigione dalla malattia. Novarese cambia la prospettiva dell'ammalato.

Da soggetto passivo, limitato dai problemi fisici e peso per la società, il sofferente diventa soggetto attivo, aiuto per gli altri ammalati e per i sani. Dice Monsignore: "Non può forse, l'ammalato, che dispone di più tempo ed ha facoltà approfondite di osservazione, essere proprio lui il buon samaritano del fratello sano?".

valledaostaglocal.it

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