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EVENTI E APPUNTAMENTI | 30 giugno 2025, 13:24

UNCEM PRESENTA IL RAPPORTO MONTAGNE ITALIA 2025 A QUART IL 4 LUGLIO: COSTRUIRE NUOVE RELAZIONI TRA LE MONTAGNE DELLA VAL D'AOSTA

La presentazione del Rapporto, aperta al pubblico, vedrà la partecipazione, oltre che del Presidente nazionale Uncem Marco Bussone, di Fabrizio Bertholin, Sindaco di Quart, di Michel Martinet, Presidente Unite des Communes Mont-Emilius e Sindaco del Comune di Gressan, di Luciano Caveri, Assessore regionale alla Montagna, di Franco Manes, Deputato, di Gianni Nuti, Sindaco di Aosta, Jean Barocco, Consigliere nazionale Uncem, e di Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte

Jean Barocco

Jean Barocco

Il Rapporto Montagne è frutto di contributi di diversi esperti, tra i quali - oltre al Presidente Marco Bussone -, Giampiero Lupatelli, economista ed esperto di pianificazione territoriale e pianificazione strategica; Aldo Bonomi, sociologo, fondatore del Consorzio Aster; Nando Pagnoncelli, sondaggista, presidente di Ipsos Italia.

Viene presentato a Quart venerdi 4 luglio alle 16, presso la Comunità montana, il Rapporto Montagne Italia 2025: un lavoro corposo e strutturato, che nasce nell'ambito del Progetto Italiae del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è attuato dall'Uncem per descrivere come si manifesta la contemporaneità nei territori di montagna. Il Rapporto sulla Montagna si può trovare qui: https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/rapporto-montagne-italia-2025/?highlight=montagne

 "Il Rapporto è un documento approfondito e articolato - spiega Barocco - che presenta dati socioeconomici di tutti i territori montani del nostro Paese. Per la prima volta, si entra nel dettaglio dei singoli territori, prendendo in considerazione ciascun comune che compone le aree analizzate: il risultato è una fotografia molto fedele della situazione delle aree montane italiane, che ci permette anche di sfatare alcuni miti frutto di un pensiero retorico, svincolato dall'analisi approfondita delle singole realtà, come quello della crisi delle nascite concentrata nei centri montani. Se leggiamo i dati del Rapporto, vedremo che non è così. Ci sono 100mila nuovi ingressi nelle zone montane negli ultimi anni. Un saldo migratorio positivo che fa fa ben sperare".

red.

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