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Consiglio Valle | 26 marzo 2015, 11:03

CONSIGLIO VALLE: Ampliati poteri della Società di servizi VdA

Il consigliere Joel Farcoz (Uv)

Il consigliere Joel Farcoz (Uv)

I lavori del Consiglio Valle si sono aperti oggi, giovedì 26 marzo, con la votazione sul disegno di legge che modifica la legge regionale istitutiva della Società di servizi VdA.

Il provvedimento, che è stato approvato con 18 voti a favore (Uv e Sa), 2 contrari (M5S) e 15 astensioni (Uvp, Alpe, Pd-SVdA), si compone di 3 articoli volti ad ampliare l’oggetto sociale della società creata dalla Regione per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali dell'Amministrazione regionale, introducendo, tra i servizi che possono essere svolti dalla stessa, il supporto nelle attività di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa relative ai lavori nei settori della forestazione, della sentieristica e delle sistemazioni montane, affidati a ditte esterne o eseguiti in amministrazione diretta.

La trattazione è iniziata nel tardo pomeriggio di mercoledì con l'illustrazione del provvedimento e il successivo dibattito.

Il consigliere Joël Farcoz (Uv) che, insieme al collega Claudio Restano, è relatore dell'iniziativa legislativa, ha spiegato che in Commissione vi sono stati diversi incontri, che hanno avuto come oggetto l'approfondimento tecnico-giuridico della questione, sottolineando come la modifica della legge fosse l'unica strada perseguibile per prospettare una continuità lavorativa alle professionalità cresciute nell'Amministrazione regionale nel corso di questi anni.

Infatti, ha aggiunto Farcoz, l'assessorato all'Agricoltura, in queste sedi, ha evidenziato la necessità di poter continuare a contare sulla competenza acquisita da questi lavoratori nel corso degli anni, i quali rappresentano un fondamentale supporto nella fase di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa per quanto riguarda i lavori da eseguire in esternalizzazione e tramite interventi diretti.

Il consigliere Laurent Viérin (Uvp) ha osservato che l'organizzazione dei cantieri forestali è stata nel tempo smantellata, con una scelta scellerata la di rivedere questo sistema che aveva una duplice finalità: di mantenimento della tutela del territorio e di prospettiva professionale per tante famiglie. Le grosse polemiche che ne sono conseguite hanno indotto il Governo a rivedere la questione, mettendo delle pezze, ha detto: oggi, si aggiunge una nuova pecca a questa vicenda, quella dei tecnici forestali, figure che seguivano la parte importante della pianificazione; tecnici che oggi si vedono di fatto licenziati. Perché è di questo che si parla, ha aggiunto: modificare il destino di 36 persone, ricadendo in una scelta che parte da una motivazione tecnico-giuridica – non si possono più rinnovare i contratti a tempo determinato – per rinunciare alle competenze regionali e per passare alla Salvaprecari anche questo settore. Per il Consigliere, questa è una precisa scelta politica della quale la maggioranza dovrà assumersi le responsabilità.

Il consigliere Fabrizio Roscio (Alpe) ha evidenziato che certamente i trentasei impiegati attendono risposte urgenti, ma non si capisce perché l'Amministrazione abbia atteso tanto per poi fare tutto di corsa, all'ultimo momento. Per il consigliere il disegno di legge porta soltanto danni ai lavoratori, trasferiti alla Società di servizi senza garanzie contrattuali, di piena occupabilità e continuità lavorativa.

Stefano Borrello (Sa) ha ripercorso i lavori delle Commissioni consiliari sul provvedimento, osservando che nell'affrontare questo testo di legge, in Commissione si è dovuto capire quale fosse il futuro del sistema della forestazione, i cui lavoratori hanno contribuito fattivamente alla salvaguardia del territorio. Inoltre, ha detto, sono state riscontrate difficoltà normative, in particolare la non possibilità di derogare il contratto a tempo determinato né tantomeno fare nuove assunzioni. Ultimo, ma non per ordine di importanza, è stato affrontato l'aspetto umano. Con questo disegno di legge, ha concluso, nel rispetto delle normative vigenti, si danno prospettive a questi lavoratori che rappresentano un'eccellenza: non sappiamo se sia soluzione migliore, ma ad oggi risulta essere l'unica possibile per dare continuità lavorativa.

Il consigliere Alessandro Nogara (Uvp) ha specificato che in questo caso si parla non di numeri e pedine che si spostano, ma di persone con famiglie, persone che sono state illuse in un periodo di grande crisi, di persone dall'alto livello professionale. Per Nogara si sta commettendo un'ingiustizia enorme, perché non è nemmeno detto che questi impiegati possano continuare a lavorare: se fortunatamente dovessero riuscire a superare il concorso nella Società di servizi, saranno occupati al massimo per trentasei mesi e poi saranno definitivamente licenziati.

Per il Capogruppo del Pd-SVdA, Raimondo Donzel, questa è la coda drammatica di una vicenda cominciata nel 2010 quando si decise di cambiare un sistema che aveva portato all'assunzione di 800 lavoratori stagionali forestali ai quali andavano aggiunti gli impiegati forestali. Già cinque anni fa, ha osservato, dicevamo che non si poteva stabilizzare senza un concorso pubblico; negli anni si sono date illusioni ai lavoratori che oggi, invece, vengono disattese per forza. Per Donzel, dare alla Salvaprecari questa competenza crea una nuova situazione border-line che non si vorrebbe fosse giudicata illegittima in un prossimo futuro.

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