Stiamo assistendo impotenti ad una vera strage degli anziani.
I dati sono allucinanti e incomprensibili, soprattutto quelli dei decessi di ospiti delle case di riposo ai quali si devono aggiungere quelli di anziani ricoverati in ospedale che hanno contratto il virus a casa. In Valle d’Aosta sono attive poco più di venti strutture di accoglienza; alcune private e tante pubbliche. Per questo la strage fa accapponare ancor più la pelle.
Le strutture che ospitano gli anziani sono delle vere polveriere di coronavirus; alcune sono già esplose, altre potrebbero scoppiare nei prossimi giorni soprattutto a causa del ritardo della consegna dei dispositivi di protezione per degenti e personale e dei mancati tamponi.
Forse nelle comunità anziani si voleva sperimentare l'immunità di gregge lanciata proposta dal primo ministro britannico Boris Jhonson che ora è in terapia intensiva perché contagiato dal Covid-19?
Per contenere la diffusione del virus, infatti, il governo inglese ha proposto di non cercare di contrastare l’epidemia, ma di far leva sull’immunità che, gradualmente, le persone acquisiranno: una strategia che si basa, appunto, sulla cosiddetta “immunità di gregge".
Oppure è stata sottovalutata la portata del contagio tra anziani?
Dei decessi se ne sta occupando la magistratura. Le indagini le sta coordinando il pm Francesco Pizzato che si occupa dellla gestione dell'emergenza sanitaria alla Casa di riposo Réfuge Père Laurent di Aosta.
Ma gli accertamenti potrebbero infatti essere estesi anche ad altre strutture in Valle dove si sono verificati decessi con o per Coronavirus e sulle quali puntano il dito i familiari di alcuni ospiti contagiati.
I Nas hanno completato il sequestro delle cartelle cliniche dei 47 pazienti del Père Laurent positivi al Covid e dei 36 deceduti nelle ultime settimane e ora l'attività investigativa si concentra sulle procedure per il contenimento del contagio adottate dalla residenza per anziani, di proprietà della diocesi di Aosta e convenzionata con la Regione. Sembra che quasi su nessuno degli ospiti deceduti fosse stato effettuato il tampone e ad oggi solo un'anziana risulta deceduta con accertato contagio da Coronavirus.
La struttura è in quarantena dal mercoledì 1 aprile; gli investigatori stanno ora confrontando le testimonianze rese dai responsabili e dai dipendenti dell'istituto con quelle delle Oss, dei medici e degli infermieri della Usl che in queste ultime due settimane si sino avvicendati al Père Laurent per fronteggiare l'emergenza.
Ma la procura vorrà poi chiarire le cause dei contagi e dei decessi registrati anche in altre strutture valdostane; in particolare al Cottolengo di Saint-Vincent dove su 22 ospiti cinque sono morti e 15 risultano positivi, ovvero quasi la totalità dei degenti; ad Antey sono deceduti due ospiti; un morto è stato registrato nella micro di Valtournenche, due in quella di Verrès e uno nella micro di Pontey.