Forse ai nostri politichini è sfuggito il fatto che il Consiglio Valle, a causa dell’emergenza coronavirus è nelle sue piene funzioni.
Lo prevede lo Statuto Speciale della nostra Regione e la legge regionale numero 21 del 7 agosto 2007 che recita: “In caso di scioglimento anticipato o di annullamento delle elezioni, i poteri del Presidente della Regione e della Giunta regionale sono prorogati solo per l'ordinaria amministrazione, salva l'adozione degli atti indifferibili ed urgenti, fino all'elezione del nuovo Presidente e della nuova Giunta; i poteri del Consiglio regionale sono prorogati, solo per l'adozione degli atti indifferibili ed urgenti, fino alla prima riunione del nuovo Consiglio regionale”.
Mi chiedo e chiedo ai nostri politichini se oggi la Giunta ed il Consiglio non si trovino nelle condizioni di dover assumere atti indifferibili ed urgenti. Se non sanno rispondere vadano a chiederlo agli imprenditori, alle imprenditrici, alle commercianti, ai commercianti, e a quanti sono stati costretti a chiudere le loro aziende. E tutto questo per non parlare della situazione sanitaria davvero drammatica.
C’è da ricordare che il citato articolo 8 della legge regionale 21/2007 si incardina nell’articolo 15 dello Statuto Speciale che stabilisce: “Il Consiglio è sciolto quando non sia in grado di funzionare per l'impossibilità di formare una maggioranza entro sessanta giorni dalle elezioni o dalle dimissioni del Presidente stesso”, ma la legge regionale precisa che in caso di situazioni emergenziali, e quella del coronavirus è più che un’emergenza, Giunta e Consiglio hanno la competenza in regime di prorogatio di adottare tutti gli atti possibili immaginabili per tamponare l’emergenza sanitaria ed economica.
E se c’è chi terrore di decidere parandosi dietro al fatto che il Consiglio è sciolto, chieda al Governo e lo chiedano tutte le forze politiche che hanno rappresentanze governative a livello romano, ma anche le opposizioni, di inserire anche la Valle d’Aosta, facendo riferimento allo Statuto Speciale, nella legge che dovrà approvare per stabilire la data delle elezioni in altre Regioni o Comuni; poi la Regione faccia sua quella legge.
Ma è necessario che Giunta e Consiglio si diano uno sveglione perché possono operare nel rispetto dello Statuto e della Legge regionale per far fronte alle emergenze; abbiamo già perso quasi un mese.E la prima cosa da fare non è nominare una nuova Giunta o eleggere nuovi assessori perché non servono. Bastano e avanzano quelli che sono in carica.
E’ urgentissimo ed indifferibile invece, la nomina di tre Commissari.
La Giunta dimostri di avere coraggio e di saper lavorare per la Valle d’Aosta. Nomini da subito tre Commissari per le emergenze: uno con competenze medico sanitarie. Non solo conoscenze cliniche ma anche conoscenza del territorio. Insomma dovrebbe essere un supervisore fra strutture ospedaliere, medici di base, altri operatori sanitari.
Un secondo Commissario per sovraintendere a tutto il settore socio economico. Essere il riferimento delle associazioni dei commercianti, industriali, albergatori, eccetera. Dovrebbe quindi interloquire con la Camera di Commercio, l’agenzia delle entrate, l’Inps. Capire quindi le necessità e i bisogni non sanitari della nostra comunità. Bisogni che sono tanti.
Della triade dovrebbe poi far parte una figura di raccordo e di coordinamento che coordina il lavoro del commissario per l’emergenza sanitaria e del commissario per l’emergenza economia raccogliendo le valutazioni e interfacciandosi con le strutture regionali, traducendo e propone alla Giunta o al Consiglio regionale quei provvedimenti che risolvono i problemi o perlomeno aiutano le famiglie, le aziende, gli imprenditori.
Mi rendo conto che non sarà facile individuare persone credibili e di professionalità che non agiscono cercando visibilità mediatica e politica. E se il timore è che possano far ombra a qualcuno è sufficiente, al momento del conferimento dell’incarico, prevedere l’incadidabilità alle elezioni regionali e comunali.
E’ chiaro che l’urgenza di nominare una terna Commissariale deve avere la copertura legislativa e quindi l’istituzione della terna deve essere prevista nella legge che il Consiglio regionale si appresta a discutere.