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CRONACA | 22 novembre 2019, 12:00

Nel 2018 la Valle esente da infiltrazioni mafiose nelle imprese

E’ quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia anticorruzione-Anac preoccupata soprattutto per l’incremento delle interdittive in contesti geografici diversi da quelli autoctoni delle mafie; regioni dove il numero degli operatori economici 'in odore di corruzione' è sestuplicato in soli quattro anni

Nel 2018 la Valle esente da infiltrazioni mafiose nelle imprese

Nel quinquennio 2014-2018 Torino è stata la prima provincia del nord Italia per imprese destinatarie di interdittive antimafia: 53. Nello stesso periodo in Valle d’Aosta sono state quattro: zero nel 2014, due nel 2015, una nel 2016 e 2017; zero nel 2018.

I dati sono riportati nell'ultimo rapporto dell'Anac, l'Agenzia nazionale anticorruzione, che evidenzia invece il record di Torino tra le province piemontesi per infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. Se zero 0 è il numero delle aziende destinatarie di interdittiva in Valle lo scorso anno, sono state 24 quelle in Piemonte, 18 delle quali nel torinese; una crescita esponenziale se si pensa che nel 2014 erano state quattro in tutta la regione.

Per completare il quadro del Nordovest, dal 2014 al 2018 in Liguria sono state raggiunte dal provvedimento 19 imprese, mentre 140 sono quelle evidenziate dall'Anac in Lombardia, quasi tutte però distanti da Milano. A preoccupare gli esperti dell'Agenzia è soprattutto l’incremento delle interdittive in contesti geografici diversi da quelli autoctoni delle mafie; regioni dove il numero degli operatori economici 'in odore di corruzione' è sestuplicato in soli quattro anni.

A livello nazionale la città della Mole si colloca in undicesima posizione, preceduta solo da località del Mezzogiorno (guidano la classifica Reggio Calabria con 222 aziende segnalate, Vibo Valentia con 139 e Caserta con 125). Per quanto riguarda le altre aree del Nord, alle spalle di Torino ci sono Reggio Emilia (salita in quindicesima posizione dopo l’inchiesta 'Aemilia»'contro i clan della ‘ndrangheta), Roma (in sedicesima posizione), Bologna (17esima) mentre Milano è 19esima.

La Valle d’Aosta con lo 0,2% delle interdittive e 3,2 imprese per 100.000 abitanti figura agli ultimi posti dell’ipotetica classifica; rimane comunque fondamentale tenere alta la guardia; ed in questo senso l’Osservatorio della legalità può svolgere un ruolo importante.

p.g.

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