"Delusione, amarezza, frustrazione, ecco cos'ho provato alla notizia del rigetto dell'istanza di libertà per il mio assistito da parte del Tribunale del Riesame di Torino". Così l'avvocato Raffaele Della Valle, del foro di Monza, ha commentato la conferma della custodia cautelare in carcere nei confronti di Marco Sorbara, consigliere regionale dell'Uv (sospeso) arrestato lo scorso 23 gennaio nell'ambito dell'operazione 'Geenna' sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta.
I giudici si sono presi 45 giorni di tempo per pubblicare le motivazioni del rigetto. "Una decisione che fatico a comprendere - affema il difensore di Sorbara - e i tempi annunciati per motivarla mi sembrano realmente un'enormità. Si tratta di scrivere le ragioni di un rifiuto basato su un quadro indiziario a mio giudizio scarsissimo se non inesistente: di cosa vogliamo incolpare Sorbara, di aver portato a sue spese vecchi mobili da Aosta a San Giorgio Morgeto? O di aver organizzato una piccola mostra di artigiani calabresi?". Per 45 giorni, dunque, il legale non potrà compiere alcun concreto atto difensivo, in attesa delle motivazioni.
A sostegno della sua "ragionata indignazione" per un verdetto "che ritengo ingiusto e comunque spropositato", l'avvocato Della Valle chiama in ballo nientemeno che Nicola Gratteri: "Il grande magistrato e saggista ama ripetere 'per trovare le mafie seguite il flusso dei soldi...'beh io qui di soldi non ne vedo...non solo non c'è il flusso ma nemmeno lo spicciolo, direi...".
Marco Sorbara è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e il reato associativo per la verità è reato fine a sé stesso, non necessita di particolari efferatezze, ma il legale ribadisce con decisione che "il mio assistito non era e non è associato ad alcunché. Trascorsi questi giorni di disperazione e confusione, e come non avrebbero potuto essere altrimenti, intendo farlo interrogare al più presto. Sono certo che sapremo fugare ogni perplessità punto per punto".
"Rispetto le decisioni del tribunale, ci mancherebbe - afferma Della Valle - ma da tempo colgo a livello generale nei Palazzi di Giustizia italiani una cultura piuttosto inquisitoria, preferita dai magistrati rispetto alla rigorosa valutazione della prova. E' una mia sensazione, che ordinanze come quella di oggi su Sorbara purtroppo avvalorano".
Respinte dal Riesame anche le istanze di altri 5 arrestati, tra i quali Monica Carcea, ex assessore comunale a Saint-Pierre, difesa dall'avvocato Claudio Soro; Roberto Alex Di Donato; l'ex assessore del Comune di Chivasso Bruno Trunfio e l'avvocato torinese Carlo Maria Romeo.
Romeo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, concorso in estorsione e favoreggiamento - si è autosospeso dall'Ordine degli avvocati e ha dato mandato ai suoi difensori, Stefania Nubile e Oreste Romeo, di denunciare un pentito per diffamazione e calunnia. Lunedì i giudici valuteranno l'istanza di scarcerazione di un settimo arrestato, Vincenzo Argirò. Gli altri indagati hanno scelto di non ricorrere al Riesame.












