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CRONACA | 04 febbraio 2019, 21:11

Domenica 'nera' in Valle d'Aosta, cinque morti in tre valanghe

E una bambina di sette anni è invece rimasta gravemente ferita a seguito dello scontro con uno snowboarder sulle piste da sci di Valtournenche

Domenica 'nera' in Valle d'Aosta, cinque morti in tre valanghe

Cinque morti. Tragico, il bilancio di tre valanghe cadute in Valle d'Aosta in meno di 12 ore nella giornata di domenica 3 febbraio. L'Ufficio meteo regionale da giorni aveva messo sull'avviso scialpinisti, snowboarder e freerider del 'marcato pericolo' di distacco slavine un pò ovunque sul territorio, ma la voglia di mettere le pelli di foca sotto gli sci era evidente più forte della paura per Andrea Poggi, 44enne milanese morto nel primo pomeriggio di domenica travolto da una valanga sotto Punta Ollietta a Vetan di Saint-Pierre e per altri quattro stranieri, due sciatori inglesi e due snowboarder francesi deceduti poche ore dopo in distinti incidenti.

Le vittime sono Matthew Ziegler, di 43 anni, inglese con passaporto svizzero, e Katherine Clarke, di 39 anni, nata in Nuova Zelanda, residenti a Londra, Nicolas Bruno Vergez, di 36 anni, francese e Wespazjan Wisla, di 38 anni, polacco, entrambi residenti a Chamonix.

I militari del Soccorso alpino valdostano e della Guardia di finanza hanno trovato solo lunedì mattina i loro corpi, sepolti sotto oltre due metri di neve, in fondo ad uno dei tanti canali che dalla cresta dello Youla scivolano nella Val Veny di Courmayeur, sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Per gli appassionati di sci fuoripista quella è una zona straordinaria; per gli esperti è una discesa da affrontare solo in condizioni ideali. Così, ogni anno, sono in tanti a farsi male travolti da slavine o caduti malamente su neve ghiacciata.

Per recuperare le salme ci sono volute parecchie ore di lavoro. I soccorritori li hanno prima localizzati per mezzo dell'apparecchio Artva, che tutti indossavano, e poi hanno trovato le salme (le prime tre in mattinata, la quarta nel pomeriggio) dopo aver sondato a lungo lo spesso manto nevoso. I quattro freerider erano saliti in mattinata con la funivia e poi si sono lanciati nel Canale degli Spagnoli, a margine della zona vietata da un'ordinanza dell'Amministrazione comunale di Courmayeur.

La neve abbondante caduta nei giorni scorsi nella ripida gola ghiacciata ha reso instabile l'intero pendio, che è crollato trascinando con sè gli sciatori per qualche centinaio di metri, fino al torrente. Nessuno ha assistito alla scena.

L'allarme è scattato nel pomeriggio, per il mancato rientro dei quattro. Le tracce della slavina, notate durante il primo sorvolo con l'elicottero, hanno confermato i peggiori sospetti. Alcuni sciatori erano attrezzati con lo zaino airbag, che è stato attivato per tentare di 'galleggiare' sulla valanga ma non è bastato a salvare loro la vita.
I loro nomi vanno ad aggiungersi alla lista 'nera' dei decessi per valanga nell'arco alpino di questi primi giorni di febbraio. Un elenco che comprende un diciassettenne altoatesino sulla Croda Rossa (Bolzano) e uno snowboarder belga di 24 anni a Livigno (Sondrio). Un altro snowboarder di 43 anni, varesino, ha perso la vita dopo essere caduto in un crepaccio sopra Valfurva (Sondrio).

E oggi lunedì 4 febbraio una bambina di sette anni della Repubblica Ceca è' rimasta ferita a seguito dello scontro con uno snowboarder sulle piste da sci di Valtournenche. A causa dei seri traumi riscontrati dai sanitari durante le visite al pronto soccorso di Aosta, è stata trasferita in elicottero all'ospedale Regina Margherita di Torino. La prognosi è riservata. 

red. cro.

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