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Consiglio Valle Comuni | 25 gennaio 2019, 01:00

'ndrangheta alla valdostana

Marco Sorbara 'armato' di pennello con i volontari per rendere più bello il quartiere Cogne

Marco Sorbara 'armato' di pennello con i volontari per rendere più bello il quartiere Cogne

“…..facevano parte, insieme ad altre persone non ancora individuate, di un 'associazione di tipo mafioso e, in particolare, di una struttura delocalizzata e territoriale della 'ndrangheta, denominata "locale'; operativa sul territorio di Aosta e zone limitrofe e caratterizzato dalla presenza di appartenenti alle 'ndrine dei DI DONATO, dei NIRTA e, dei MAMMOLITI e dei RASO, con struttura organizzativa e ripartizione degli associati in ruoli di vertice (come quello di "capo locale''), ruoli subordinati (''picciotto'; "camorrista" e "sgarrista''), con regole interne e riti di affiliazione, associazione che si valeva della forza d'intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti e per acquisire, in modo diretto o indiretto, la gestione o comunque il controllo di attività economiche e in particolare:

- delitti di estorsione, delitti contro il patrimonio - come tariffe ed attività di riciclaggio

- delitti contro la pubblica amministrazione, delitti in materia di stupefacenti, delitti contro la persona, come nel caso delle percosse a FILICE Salvatore, delitti in materia elettorale;

- acquisizione diretta ed indiretta del controllo di attività economiche presenti sul territorio e, in particolare, nel settore dell'edilizia privata, imponendo ai committenti la scelta degli artigiani e delle ditte cui affidare i lavori, nonché gestendo e controllando l'attività di commercio dei venditori ambulanti che dalla Calabria si recano in Valle d'Aosta per lo svolgimento della loro attività;

- attività finalizzata a procurare a sé o ad altri voti in occasione di competizioni elettorali, come nel caso dell'appoggio elettorale fornito a SORBARA Marco e PRETTICO Nicola in occasione delle elezioni comunali per il Comune di Aosta del maggio 2015”.  

Una lunga premessa che nulla ha di giornalistico ma che bene riassume i contenuti dell’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Silvia Salvadori, letta la richiesta dei P.M. dott. S. Castellani e V. Longi, presentata in data 2.10.2018, che ha portato all’arresto, tra gli altri del consigliere regionale Marco Sorbara e del consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico, entrambi dell’Uv, e dell’assessore del comune di Saint Pierre Monica Carcea.

Scorrendo le 920 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare il gup, in base alla documentazione accusatoria dei pm ha disegnato un quadro chiaro di un’inchiesta iniziata nel 2014 e proseguita con intercettazioni telefoniche e ambientali.

Si tratta di un’inchiesta interregionale dove la parte preminente e più pesante riguarda il Piemonte. Ma ancor più, dall’ordinanza poco si comprende per l’intreccio di più inchieste dove la parte riguardante la Valle d’Aosta è davvero marginale e dalla quale non emergono fatti eclatanti riconducibili a sistemi praticati dagli affiliati alla ‘ndrangheta.

Tutte cose di piccolo cabotaggio: pacificazioni tra parenti, fidanzati, conoscenti. Per chi conosce le cose di ndrangheta quello che è successo ad Aosta è davvero risibile.

A carico di Marco Sorbara non pare che la sua attività politica sia stata condizionata da qualsivoglia associazione criminale. Certo, come andava a tinteggiare i muri del Quartiere Cogne per rendere più gradevole una zona della città dimenticata, si è adoperato per risolvere anche piccoli altri problemi.

A leggere l’ordinanza di custodia cautelare diventano ancor più incomprensibili le sentenze a buon prezzo emesse dalla politica, ed in particolare dal Consiglio Valle e dall’UV.

Qualcuno alla fine della giostra dovrà chiedere scusa. E la richiesta di decadenza immediata di Marco Sorbara in Consiglio Valle è dettata più dalla bramosia di potere che per una lotta convinta all’illegalità.

Infatti con l’arresto di Marco Sorbara la maggioranza non è più maggioranza. Ha solo 17 voti, tanti quanti quelli dell’opposizione e per qualcuno la paura è di perdere la poltrona.   

red.cro.

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