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CRONACA | 16 novembre 2025, 18:25

Aosta tra luci e ombre: il nuovo sindaco Raffaele Rocco alla prova della qualità della vita

Secondo il rapporto 2025 di Italia Oggi sulla qualità della vita, l’Italia sembra essersi “compressa”: rispetto all’anno precedente, la media nazionale cala di 30 punti, ma il divario tra le province migliori e peggiori si riduce. Le realtà più dinamiche emergono non solo nelle grandi metropoli, ma anche nei territori intermedi, e la Valle d’Aosta non è immune a queste tendenze — con luce e ombre

Aosta tra luci e ombre: il nuovo sindaco Raffaele Rocco alla prova della qualità della vita

Il rapporto, che analizza 107 province italiane su nove macro‑dimensioni (affari e lavoro, ambiente, istruzione, popolazione, sicurezza, reddito, salute, sicurezza sociale, turismo), descrive un’Italia “meno polarizzata”: mentre il Nord e il Centro restano forti, il Sud riduce alcune cadute, ma la distanza rimane netta.
Secondo il report, sono soprattutto le realtà intermedie — città urbane ma non mega‑metropoli — a crescere: Treviso, Rimini, Prato, Lucca sono citate come simboli della vitalità “diffusa”.

Per la Valle d’Aosta (considerata come “provincia” nella statistica), il quadro non è del tutto rassicurante.

Aosta scende al 22° posto nella classifica di Italia Oggi per il 2024.

Questa flessione è pesante se si considera che, in passato, la Valle d’Aosta aveva dato segnali più positivi: in edizioni precedenti era infatti tra le prime dieci province.

Nei vari macro-settori analizzati, il rapporto evidenzia punti di forza ma anche debolezze: ad esempio, Aosta ottiene un buon piazzamento in “Affari e lavoro”, mentre è molto più indietro nella dimensione “Ambiente”, dove risulta al 76° posto.

Sul fronte della salute, emerge un dato interessante: il “sistema salute” valdostano è molto competitivo, classificandosi al 12° posto su 107 secondo l’indagine. 

Dal Report di ItaliaOggi emerge un rallentamento che preoccupa
Il salto indietro nella classifica generale potrebbe indicare che la Valle d’Aosta non riesce più a tenere il ritmo delle province più dinamiche. Come territorio montano, il rischio è che i vantaggi (paesaggio, qualità ambientale, comunità) non bastino se non consolidati da investimenti e politiche strategiche.

Lavoro sì, ma ambiente in crisi
Essere posizionati bene in “Affari e lavoro” dimostra una certa solidità economica o capacità imprenditoriale. Ma l’ambiente — dall’aria pulita all’infrastruttura verde — è un tallone d’Achille, almeno secondo il report, segnalando che la Valle non sta cogliendo appieno le potenzialità del suo capitale naturale per tradurle in benessere reale.

Sanità come fiore all’occhiello
Il sistema sanitario regionale è uno degli aspetti più solidi. Il 12° posto su 107 è un risultato importante e suggerisce che la Valle d’Aosta offre prestazioni sanitarie di buon livello, una leva cruciale di qualità della vita, soprattutto per una popolazione che vive in un territorio alpino.

Una sfida per il sindaco Raffaele Rocco e la nuova giunta
Con l’insediamento del nuovo sindaco a ottobre, la politica locale ha davanti temi concreti e urgenti: rilanciare i punti deboli (ambiente, istruzione, popolazione) per non dipendere solo dai settori già solidi. Il 2025 diventa così un anno simbolico: Rocco sarà chiamato a tradurre il potenziale della Valle in politiche sostenibili, efficaci e percepibili dai cittadini.

La classifica 2025 di Italia Oggi fotografa un’Italia che si “normalizza”: meno estremi, più media. Per Aosta e la Valle d’Aosta, significa guardarsi con realismo: non basta più essere un gioiello alpino — serve trasformare la propria identità in politiche concrete, migliorando ambiente, demografia, istruzione e sostenibilità sociale.

Se la nuova amministrazione saprà cogliere questa sfida, la classifica potrebbe diventare non solo un punto di arrivo, ma un trampolino per un futuro più solido e verde. Altrimenti, il rischio è che la Valle resti intrappolata nel “compressore” nazionale, dove la media prende il sopravvento sul valore autentico dei territori.

je.fe

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