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ECONOMIA | 29 ottobre 2025, 10:58

Meglio la luce del campanile che quella delle multinazionali

Mentre le grandi società dell’energia gonfiano le bollette con oneri e doppie Iva, la Cooperativa Elettrica di Gignod restituisce oltre 800 mila euro ai suoi soci. Anche CVA fa la sua parte con lo sconto ai residenti, ma il vero esempio di economia solidale resta quello cooperativo

Meglio la luce del campanile che quella delle multinazionali

C’è chi sulla luce costruisce profitti miliardari, e chi invece la luce la condivide davvero.
La Cooperativa Elettrica di Gignod, con l’assemblea dei soci del 18 maggio 2025, ha deliberato la distribuzione di 802.651,61 euro di ristorni legati ai consumi del 2024. Una cifra importante, che torna direttamente nelle tasche dei soci.

Il meccanismo è semplice e trasparente: ai soci viene riconosciuto 0,22 euro per ogni kWh, calcolato in modo ponderato sui consumi dell’anno. Non è un bonus, ma una redistribuzione del valore generato dalla cooperativa stessa.
Il tutto viene ripartito in base alla tipologia d’utenza – 45% dell’energia per i domestici residenti, 25% per i non residenti, 15% per gli altri usi – con un tetto massimo di 1.000 euro per utenza.
E la cosa più bella: il ristorno arriva direttamente in bolletta o, se serve, con un bonifico. Senza moduli, senza richieste, senza attese.

Un modello limpido, quasi d’altri tempi, dove l’economia torna alla comunità.
Perché se si guarda a una bolletta di un fornitore nazionale, il confronto è impietoso: per 377 kWh di consumo, si pagano 43,16 euro di energia, ma altri 21,87 euro solo di “spesa per la rete e oneri di sistema”.
In due mesi, un’altra bolletta da 14,87 euro, di cui solo la metà è energia reale. Poi arrivano 25,28 euro per i 3 kW di potenza impegnata, e infine 28,80 euro di Iva. Totale: 133,54 euro, di cui oltre 54 euro solo di oneri e tasse.
Praticamente si paga più per la burocrazia che per la corrente che accende le lampadine.

E in tutto questo, l’Iva finisce per essere applicata due volte. Una beffa che spiega bene perché certe società fanno utili stellari mentre i cittadini si chiedono dove finisca il loro denaro.

A onor del vero, anche CVA Energia – che resta un’azienda valdostana – offre ai residenti uno sconto importante sulla bolletta, riconoscendo il valore del legame territoriale. È un segnale positivo, che va nella direzione giusta.
Ma la differenza sostanziale tra una grande società e una cooperativa resta la stessa: nella prima sei un cliente, nella seconda sei un socio.

La Cooperativa di Gignod lo dimostra con i fatti. Senza slogan, senza spot, ma con una gestione trasparente e partecipata.
In un mercato dell’energia sempre più opaco e distante dalle persone, queste realtà locali ricordano che la vera autonomia non è uno slogan, ma la capacità di produrre e gestire insieme la propria energia.

E allora sì: meglio la luce del campanile, quella che illumina case e coscienze, che non quella delle multinazionali, brillante solo nei bilanci.

red/rp

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