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CRONACA | 24 ottobre 2025, 08:57

Ora solare, bentornata vecchia signora del tempo

Dopo 210 giorni di ora legale, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 torna in vigore l’ora solare. Le lancette arretrano di un’ora, i sonni guadagnano sessanta minuti, mentre i pomeriggi si accorciano con la puntualità di un usciere

Ora solare, bentornata vecchia signora del tempo

Dopo sette mesi esatti passati a rincorrere tramonti sempre più tardi e a credere che le giornate fossero più lunghe solo per bontà del legislatore, eccola: l’ora solare, la vecchia signora del tempo, rientra in scena la notte del 26 ottobre. Sono stati 210 i giorni di regno dell’ora legale, durante i quali abbiamo illuso i nostri orologi di aver rubato luce al sole e qualche euro alla bolletta.

Ma l’illusione è finita. Puntuali come la nebbia a novembre, le lancette torneranno indietro di un’ora. Alle 3 diventeranno le 2. I dormiglioni festeggeranno, i pendolari si confonderanno e i baristi si ritroveranno clienti assonnati già alle 5 del mattino.

Il dinamismo della faccenda è noto: si guadagna un’ora di sonno, si perde un’ora di luce pomeridiana. È la legge non scritta del tempo, che non ammette ricorsi al TAR. E così, mentre la Commissione europea continua da anni a dibattere se abolire o meno l’alternanza, noi continuiamo docilmente a giocare con le lancette come con il cubo di Rubik.

C’è chi la vive come un ritorno alle radici: il sole che tramonta presto, la stufa che si accende prima, il buio che invita alla riflessione. E c’è chi invece la considera una condanna: uscire dall’ufficio e ritrovarsi già nella penombra è un colpo al morale peggiore di una riunione del lunedì.

Fatto sta che l’ora solare non chiede permesso. Rientra in calendario, scombina il ritmo circadiano di milioni di europei e ci ricorda, con sottile ironia, che l’uomo può piegare l’orologio ma non piegherà mai il sole.

Bentornata ora solare: portaci il tuo buio amichevole, i tuoi tramonti anticipati e quell’ora di sonno che, almeno per una notte, ci farà credere che il tempo, ogni tanto, sa anche essere generoso.

E intanto a Bruxelles i burocrati discutono da anni se abolire o no l’ora legale: una Commissione che riesce a spostare miliardi di euro ma non un paio di lancette. Forse il vero risparmio energetico, in Europa, sarebbe togliere la corrente alle riunioni infinite.

pi/red

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