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CRONACA | 22 ottobre 2025, 10:15

Quando il tempo torna indietro... ma solo per un’ora

Nella notte tra sabato e domenica le lancette si sposteranno un’ora indietro: arriva l’ora solare. Un’ora di sonno in più, un po’ di luce in meno e il solito dibattito su energia, salute e nostalgia del tramonto alle quattro

Quando il tempo torna indietro... ma solo per un’ora

È il momento dell’anno in cui ci sentiamo un po’ tutti maghi del tempo: nella notte tra sabato e domenica, alle 3.00, le lancette torneranno alle 2.00. Un’ora regalata al sonno, alla pigrizia o alla colazione lenta della domenica mattina. Torna l’ora solare, la più odiata dagli amanti della luce e la più amata da chi sogna un letto più lungo.

Il cambio d’orario — introdotto per risparmiare energia quando le lampadine facevano la differenza — oggi ha perso gran parte della sua utilità. Le abitudini sono cambiate, i consumi pure, e la differenza reale sulla bolletta è minima. Ma resta la tradizione, con quel pizzico di malinconia che accompagna i pomeriggi sempre più corti.

In Valle d’Aosta, dove l’inverno arriva presto e il sole si nasconde dietro le montagne già nel pomeriggio, il passaggio all’ora solare si sente più che altrove. Le giornate si accorciano, la luce diventa radente, e in certi paesi basta girare l’angolo di una via per trovarsi già all’ombra. Però, ammettiamolo, c’è anche un fascino tutto alpino: il ritorno dei camini accesi, delle zuppe calde, delle giornate che finiscono presto ma iniziano con un’alba più chiara.

Gli esperti, come ogni anno, si dividono: c’è chi sostiene che il cambio d’orario influisca sul sonno, sull’umore e persino sull’appetito, e chi dice che dopo due giorni non se ne accorge più nessuno. In mezzo, ci siamo noi, che passiamo la domenica a controllare se tutti gli orologi di casa si sono aggiornati da soli.

Sul fronte europeo, intanto, il dibattito resta aperto: Bruxelles da anni discute l’abolizione del cambio d’ora, ma gli Stati membri non trovano un accordo. Ogni Paese ha i suoi ritmi, le sue abitudini, i suoi tramonti. Così, per ora, le lancette continueranno a fare avanti e indietro due volte l’anno, come una tradizione che resiste al tempo — letteralmente.

E allora prendiamola con filosofia. Domenica dormiremo un po’ di più, il caffè sarà meno affrettato, e qualcuno si illuderà di avere finalmente “recuperato” quell’ora che l’estate gli aveva rubato. Poi, alle cinque del pomeriggio, ci ritroveremo al buio a chiedere: “Ma com’è possibile che sia già notte?”.

È l’autunno che avanza, il tempo che si piega su se stesso e ci ricorda che, anche se le lancette tornano indietro, noi no.

j-p.sa.

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