Un colpo di pedale che vale molto più di una vittoria sportiva.
Sabato 18 ottobre, all’Area6tu di Sarre, nel corso della festa di chiusura della stagione 2024/2025, il G.S. Lupi VdA, storica società ciclistica valdostana, ha firmato con la AICE Valle d’Aosta (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) un’intesa che segna un punto di svolta nell’inclusione sportiva locale — e, c’è da scommetterci, anche oltre i confini regionali.
Si tratta infatti della prima ufficializzazione in Valle d’Aosta della disponibilità di un’associazione sportiva dilettantistica alla somministrazione di farmaci salvavita, in caso di emergenza, durante le attività ludico-motorie o sportive, purché tali farmaci non richiedano competenza sanitaria specifica.
A suggellare il momento c’era anche il Sindaco di Sarre, Massimo Pepellin, che ha voluto sottolineare il valore simbolico e civile di questa firma tra il presidente dei Lupi, Massimo Valenti, e il presidente di AICE VdA, Manuele Amateis.
“Desidero esprimere al G.S. Lupi il più vivo apprezzamento per lo spirito concretamente inclusivo che mettete in campo; voi non vivete di proclami, voi fate”, ha dichiarato Amateis, davanti alle circa 200 persone presenti alla cerimonia. “AICE VdA prosegue a testa bassa nella sottoscrizione di intese, certi che valga il principio della macchia d’olio, che poco a poco si allarga, cosa fondamentale quando si parla di inclusione”.
L’intesa parte dall’epilessia, una condizione che riguarda circa 650 persone in Valle d’Aosta — un numero enorme in rapporto alla popolazione regionale — ma il protocollo è pensato per essere estendibile anche ad altre situazioni che richiedono l’uso tempestivo di farmaci salvavita, come glucagone, adrenalina o salbutamolo.
Già a marzo 2026 i maestri di bici dei Lupi saranno formati da AICE VdA per poter intervenire correttamente in caso di crisi epilettiche, somministrando in sicurezza Buccolam (midazolam) e Micropam (diazepam), due farmaci di emergenza che possono essere utilizzati anche da personale non sanitario.
Un primo passo che ha il sapore di un nuovo modello di inclusione: quello di uno sport che si adatta ai bisogni delle persone, anziché escluderle per timore o mancanza di competenze.
“È un segnale importante di apertura e responsabilità — ha detto il presidente Valenti —. Siamo fieri di poter dare un contributo concreto, e vogliamo che la nostra esperienza serva da esempio ad altre realtà sportive”.
Intanto, AICE VdA sta preparando una sezione del proprio sito dedicata alle buone pratiche inclusive in ambito sportivo e sociale, dove saranno raccolte tutte le esperienze positive avviate sul territorio valdostano. E, come anticipato da Amateis, un’altra intesa analoga sarebbe già in preparazione.
Un esempio, questo tra i Lupi e AICE, che dimostra come l’inclusione non sia solo un valore da proclamare, ma un gesto da compiere, con coraggio, responsabilità e un pizzico di spirito di squadra.













