Temperature da inizio primavera e un’atmosfera di festa hanno accolto il ritorno del Marché au Fort, la grande rassegna dedicata ai sapori e alle tradizioni della Valle d’Aosta, che sabato 11 e domenica 12 ottobre ha trasformato Bard in una vetrina a cielo aperto delle eccellenze regionali.
Giunta alla ventunesima edizione, la manifestazione – organizzata dall’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali, in collaborazione con la Chambre Valdôtaine, l’Associazione Forte di Bard e il Comune di Bard – ha superato ogni aspettativa: oltre 15.000 visitatori hanno affollato il borgo e il Forte, con 4.324 ingressi registrati alla struttura e un interesse crescente anche da parte del pubblico proveniente da fuori Valle.
Settantadue le aziende agricole e agroalimentari protagoniste, portavoce di un territorio che, pur nella sua dimensione alpina, esprime una sorprendente varietà produttiva: dai formaggi DOP ai vini DOC, dai mieli di montagna ai salumi tipici, passando per pane, dolci, conserve e produzioni biologiche.
A tracciare il bilancio di questa edizione è l’assessore Marco Carrel, che ha voluto restituire al Marché au Fort il suo valore più autentico: quello di un evento capace di far dialogare le radici della tradizione con la modernità e l’innovazione.
“Il Marché au Fort non è solo una fiera – spiega Carrel – ma un luogo d’incontro e di dialogo tra chi produce e chi vive la nostra Valle. Dietro ogni formaggio, ogni bottiglia di vino, ogni miele c’è una storia di lavoro, di passione e di rispetto per la terra. E queste storie sono la vera ricchezza della Valle d’Aosta”.
L’assessore sottolinea anche la dimensione sociale ed educativa dell’evento: “La qualità e la genuinità delle produzioni valdostane rappresentano il cuore della nostra identità. In un mondo in cui tutto tende all’omologazione, la nostra agricoltura di montagna è una forma di resistenza culturale. Qui a Bard abbiamo visto la Valle d’Aosta che vogliamo: solidale, sostenibile e orgogliosa delle proprie radici”.
Nel segno dell’apertura e del confronto, anche quest’anno l’Assessorato ha invitato alcune realtà del Nord Italia: dal Consorzio dell’Asparago di Badoere IGP al Consorzio del Formaggio Asiago DOP, fino alla Nocciola di Cortemilia, frutto della collaborazione con il Comune piemontese. Una scelta che rafforza la rete interregionale del gusto, creando ponti culturali e gastronomici tra territori che condividono valori comuni: autenticità, rispetto dell’ambiente e cultura del cibo.
Un segnale di vitalità arriva anche dal mondo dell’innovazione agricola, rappresentato dall’Associazione Valdostana Olivicoltori di Donnas, simbolo di un’agricoltura che sa reinventarsi pur restando fedele alla montagna.
Soddisfatta anche la sindaca Silvana Martino, che ha sottolineato l’importanza del Marché au Fort per la promozione turistica del borgo e del suo patrimonio storico:
“Bard ha vissuto due giornate straordinarie, in cui tradizione, gusto e convivialità si sono fuse in un’atmosfera unica. Grazie ai produttori e ai volontari, questa edizione ha confermato la vitalità culturale ed economica della nostra comunità”.
Per un fine settimana, le vie medievali del borgo si sono trasformate in un grande mercato del gusto, tra profumi di fonduta, lardo d’Arnad, motsetta e toma di Gressoney.
“Un bilancio più che positivo”, dichiara Roberto Sapia, presidente della Chambre Valdôtaine, ricordando che l’iniziativa “Sapori valdostani offerti dalla Chambre” ha erogato 1.200 buoni degustazione, generando un indotto di quasi 100 mila euro per le imprese partecipanti. “È la dimostrazione – aggiunge – che il Marché au Fort non è solo un evento di promozione, ma anche un motore concreto per l’economia locale”.
Sulla stessa linea, la presidente dell’Associazione Forte di Bard, Ornella Badery, rimarca la forza dell’alleanza tra cultura e agricoltura: “Il Marché è una chiave per far scoprire la Valle d’Aosta anche nei periodi di bassa stagione. Le eccellenze enogastronomiche diventano veicolo per la nostra offerta culturale, unendo turismo, tradizione e sostenibilità”.
Il Marché au Fort 2025 ha confermato di essere molto più di una fiera: è un racconto collettivo della Valle d’Aosta, una celebrazione dei mestieri e dei sapori che la rendono unica.
Tra degustazioni, incontri e passeggiate tra i banchi, il pubblico ha potuto toccare con mano una Valle autentica, accogliente e creativa, dove la cultura del cibo è anche cultura del vivere insieme.
L’immagine finale è quella di un territorio che non si limita a esporre i propri prodotti, ma li racconta come storie di vita e di montagna, in equilibrio tra tradizione e innovazione.
E in questo equilibrio – fatto di gusto, lavoro e identità – si specchia l’idea di Valle d’Aosta che l’assessore Marco Carrel vuole portare avanti: una Valle che sa nutrire se stessa e chi la visita, con sapori, paesaggi e valori che non conoscono stagioni.













