Le urne si sono chiuse alle 23 e ad Aosta è iniziata la lunga notte del ballottaggio. Nel polo di scrutinio centralizzato di viale della Pace l’atmosfera è tesa ma carica di aspettative. Nei corridoi si incrociano sguardi, pronostici e qualche sorriso tirato. Chi ha già dato fondo alla pazienza si consola con un caffè, chi invece giura di avere “sonni tranquilli” mente spudoratamente: nessuno, stanotte, dormirà davvero.
A contendersi la poltrona di sindaco sono Raffaele Rocco e Giovanni Girardini, due profili molto diversi ma accomunati da una certezza: il risultato si deciderà per manciate di voti.
Rocco, ingegnere e dirigente regionale, incarna la continuità con la giunta Nuti e il fronte autonomista (Union Valdôtaine, Stella Alpina, Rassemblement Valdôtain e Pour l’autonomie), affiancato da Rev, Pd, Avs e Valle d’Aosta Aperta. Girardini, imprenditore nel settore immobiliare e fondatore della civica La Renaissance, guida il centrodestra unito — Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Vallée d’Aoste — deciso a prendersi la rivincita dopo la delusione delle regionali.
La Presidenza della Regione ha comunicato un dato d’affluenza in lieve calo: 45,7%, pari a 13.071 elettori. Un po’ meno rispetto al 45,93% del 2020, quando però si votava in due giornate. Cinque anni fa, tra domenica e lunedì, la sfida Nuti-Torrione si era chiusa solo alle prime luci dell’alba. E tutto lascia pensare che anche stavolta sarà un lunghissimo spoglio, con aggiornamenti centellinati e commenti al vetriolo.
Nel quartier generale di Rocco, in un clima da “controllata fiducia”, si sussurra che “il voto disgiunto potrebbe sorprenderci positivamente”, mentre nella sede di Girardini i toni oscillano tra la battuta scaramantica e la speranza. Qualcuno ammette: “Abbiamo recuperato qualcosa in periferia, ma sarà un testa a testa da brividi”.
Intanto, nei bar del centro, gli ultimi irriducibili commentano davanti a una birra o a un bicchiere di Petite Arvine: “Tanto qui si saprà tutto solo domattina”. E non manca chi, con ironia valdostana, aggiunge: “Più che il nuovo sindaco, mi interessa sapere chi farà l’assessore ai parcheggi”.
Sul piano politico, però, il risultato di Aosta andrà ben oltre il Municipio. Dopo il voto regionale del 28 settembre, che ha confermato una maggioranza autonomista, il verdetto della città potrebbe influire sui futuri equilibri di Palazzo regionale. Se vincesse Rocco, si rafforzerebbe l’asse tra autonomisti e centrosinistra; se invece Girardini riuscisse nel colpaccio, per il centrodestra sarebbe un segnale di rilancio e un messaggio diretto all’Union: il dialogo con le forze moderate resta aperto.
Insomma, il “cantiere politico” valdostano resta aperto — e Aosta, per una notte, torna a essere il cuore pulsante della politica regionale.
Da domattina si parlerà di numeri, preferenze e coalizioni. Ma per ora, mentre i primi pacchi di schede cominciano a scorrere sotto le mani dei presidenti di seggio, resta solo un interrogativo sospeso nell’aria fresca d’autunno: chi sarà il nuovo sindaco di Aosta?
👉 I risultati in tempo reale sono consultabili sul portale ufficiale della Regione:
Dati in tempo reale
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