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Zona Franca | 15 settembre 2025, 09:22

L'OPINIONE DI ELIO RICCARAND: L'Uv e la moltiplicazione delle targhe

Dalla prima targa del 1985 in Corso Padre Lorenzo alla nuova placca del 2025 in via Ollietti: l’Union Valdôtaine celebra due volte la sua fondazione, tra memoria storica, esigenze elettorali e curiosità sul futuro centenario

L'OPINIONE DI ELIO RICCARAND: L'Uv e la moltiplicazione delle targhe

Nel 1985 i miei genitori abitavano in Corso Padre Lorenzo n. 7, in un alloggio nel palazzo di proprietà dei canonici di Sant’Orso, sopra la Tipografia Valdostana, che è ancora attiva. Dal balcone di quell’alloggio, il 13 settembre 1985 ebbi modo di assistere alla cerimonia per la posa di una targa a ricordo del quarantesimo anniversario della costituzione dell’Union Valdôtaine.

Una cerimonia sobria, con alcuni dirigenti e amministratori del Mouvement, senza fanfare, ma con una targa notevole: un massiccio rettangolo in acciaio, per ricordare la fondazione del movimento e citare uno per uno tutti i componenti del “Comité provisoire de Direction”. La placca era stata avvitata su un cippo macigno, collocato appositamente ai bordi della strada. Una scelta non casuale, perché proprio in quel punto — in un edificio abbattuto negli anni Settanta e sempre di proprietà dei canonici di Sant’Orso — l’associazione Union Valdôtaine aveva mosso i primi passi.

Con sorpresa, sabato 13 settembre 2025, ho visto che è stata posizionata un’altra targa, sempre in acciaio e di dimensioni analoghe, per ricordare gli ottant’anni della fondazione dell’Union Valdôtaine. Stesso significato, stesso avvenimento da celebrare, ma con un’altra placca, questa volta a duecento metri da quella del quarantennale: una in Corso Padre Lorenzo e l’altra in via Ollietti. Per quale motivo?

Tendo ad escludere che i dirigenti e il popolo unionista si siano dimenticati della targa del 1985, anche se forse un minimo di manutenzione e di pulizia sarebbe stato opportuno, visto che è esposta alle intemperie e mostra tutti i suoi anni. Ma stento a capire la logica della moltiplicazione delle targhe commemorative sulla fatidica fondazione del Mouvement.

Comprendo che, visto il momento, l’esigenza fosse soprattutto quella di organizzare una manifestazione elettorale, questa volta con tanto di banda, corteo e ospiti trentini e sudtirolesi. Ma potevano farla anche in Corso Padre Lorenzo.

Perché cambiare luogo della fondazione? Qual è la logica? Forse non c’è, o forse sì. Volendo azzardare una spiegazione, direi che l’UV abbia voluto, con questa operazione pubblicitaria, sottolineare meglio le sue origini istituzionali. E qual era l’edificio migliore se non quello che fu, nel 1946, la sede del primo Consiglio regionale della Valle d’Aosta?

Ricordare Corso Padre Lorenzo significa affondare le radici fra i canonici di Sant’Orso, significa anzitutto ricordare Monsignor Stevenin, che fu il principale ideatore dell’associazione UV… ma poi ebbe una lite furibonda con l’Union Valdôtaine, divenuta il partito di Severino Caveri. Via Ollietti significa invece valorizzare il ruolo istituzionale, le azioni di governo, una storia di potere quasi ininterrotto per 80 anni.

Tanto ci sarebbe da dire sull’associazione UV fondata il 13 settembre 1945, subito dopo la Liberazione e sull’onda dei decreti luogotenenziali voluti da Federico Chabod e avversati da Severino Caveri. Non è questo il luogo: tuttavia, sui libri di storia le vicende sono raccontate in modo preciso. Chi vuole conoscere la storia dell’UV e della politica valdostana ha vari testi da consultare.

Mi rimane una curiosità che, visti i miei 77 anni, temo di non poter appagare. Fra vent’anni, il 13 settembre 2045, verrà sicuramente celebrato il centenario della fondazione dell’Union Valdôtaine e ci sarà sicuramente una terza targa. Dove verrà collocata? Se qualcuno lo apprenderà in anticipo, già nei prossimi anni, me lo faccia sapere.

Elio Riccarand

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