Lunedì 5 agosto 2025 la strada comunale che dal parcheggio di Porliod porta al Foyer de Fond sarà chiusa al traffico dalle 7 alle 17 per lavori definiti “inderogabili e improrogabili”. Un intervento necessario, certamente, ma che avrebbe potuto causare disagi pesanti a escursionisti, accompagnatori, gestori delle strutture e abitanti. E invece, fortunatamente, non sarà così.
A differenza di quanto accade troppo spesso, quando i cantieri vengono gestiti con rigide chiusure “a pacchetto” e comunicazioni dell’ultimo minuto, in questo caso il Comune di Nus ha voluto impostare una linea diversa. Come spiega il sindaco Camillo Rosset, «vista la disponibilità dell’impresa che sta svolgendo i lavori, il transito sarà consentito in modo intermittente, compatibilmente con le esigenze del cantiere». Significa che nei momenti di pausa o di assestamento dei mezzi, i veicoli potranno comunque percorrere la strada. Una scelta dettata da sensibilità istituzionale e dalla volontà di non chiudere completamente un accesso importante, soprattutto in alta stagione.
L’area di Porliod è infatti punto di partenza per escursioni molto frequentate verso il rifugio Cuney, uno dei luoghi simbolo delle escursioni estive in Val di Saint-Barthélemy. Il Comune, con realismo e responsabilità, ha indicato anche due percorsi alternativi: lasciare l’auto in zona Magià e seguire il sentiero 12 dietro al rifugio, oppure procedere a piedi direttamente da Porliod. Ma il fatto che, grazie alla concertazione tra amministrazione e impresa, la strada non venga totalmente interdetta è un segnale da valorizzare.
Non è solo una questione di “gentile concessione”, ma di visione politica. La buona amministrazione si misura anche — e soprattutto — nei dettagli: nel saper conciliare la necessità di interventi strutturali con il rispetto per la fruibilità del territorio, la vita quotidiana e le esigenze del turismo. La burocrazia, se lasciata a sé stessa, tende alla soluzione più comoda: chiudere, bloccare, vietare. La politica, invece, può (e deve) andare oltre, guidando i processi con buon senso e attenzione.
Il caso della chiusura a Porliod dimostra che quando c’è la volontà, quando si ascoltano le imprese e i cittadini, anche una giornata di lavori non diventa una muraglia invalicabile. È una lezione da tenere a mente e, magari, replicare anche altrove.













