Al Traforo del Gran San Bernardo non si passa inosservati. Lo dimostrano i risultati delle attività congiunte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e del Comando Territoriale della Guardia di Finanza di Aosta, che nei primi sei mesi del 2025 hanno intercettato ben 25 casi di traffico irregolare di valuta, per un totale superiore ai 400 mila euro. Numeri che non solo danno la misura del fenomeno, ma raccontano anche di un presidio operativo costante, attento e sempre più efficiente nel contrasto agli illeciti valutari.
I controlli, svolti presso la Sezione Operativa Territoriale del traforo, mirano a prevenire e reprimere le violazioni in materia di movimentazione transfrontaliera di denaro contante e strumenti negoziabili al portatore. Secondo la normativa vigente, chiunque trasferisca da o verso l’Italia una somma pari o superiore a 10 mila euro è tenuto a presentare una dichiarazione doganale. Eppure, come dimostrano i fatti, non tutti i viaggiatori sono così scrupolosi.
Un caso recente ha visto protagonista un cittadino svizzero diretto in Kosovo. Fermato per un controllo di routine, ha dichiarato di trasportare 20 mila franchi svizzeri. La verifica accurata del veicolo e dei bagagli ha invece portato alla scoperta di 90 mila euro in contanti. Una discrepanza che, oltre a comportare pesanti sanzioni, conferma quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione e potenziare le attività di vigilanza.
Proprio per questo motivo, l’Agenzia delle Dogane ha lanciato la campagna informativa estiva #SoCosaPorto, che intende accompagnare i viaggiatori attraverso contenuti semplici e accessibili, ispirati alla Carta Doganale del Viaggiatore, per aiutarli a evitare errori e disinformazione. L’obiettivo è duplice: rafforzare la prevenzione e, allo stesso tempo, promuovere una maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri quando si attraversa la frontiera.
Il lavoro quotidiano degli operatori dell’ADM e della Guardia di Finanza si inserisce in una strategia più ampia, sostenuta dal rinnovo del Protocollo d’intesa tra le due istituzioni. Un accordo che consolida la sinergia operativa e garantisce una collaborazione sistematica, volta a tutelare gli interessi dello Stato, dell’Unione Europea e dei cittadini.
Controlli discreti ma efficaci, capacità investigativa e comunicazione trasparente: la lotta agli illeciti passa anche da qui, da una dogana di montagna che si conferma un punto di osservazione strategico per leggere i flussi e garantire legalità.













