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AMBIENTE | 23 giugno 2025, 15:23

Rilievi glaciologici in Valle d’Aosta – anno 2025

Buoni accumuli nevosi misurati sui ghiacciai Timorion e Rutor al termine della stagione invernale 2024/2025

Rilievi glaciologici in Valle d’Aosta – anno 2025

Sul Ghiacciaio del Timorion l’accumulo nevoso misurato è leggermente superiore alla media degli ultimi 24 anni, ma sensibilmente inferiore rispetto all’inverno precedente, che si era distinto per un innevamento eccezionale.

Elemento di novità: per la prima volta nei 24 anni di monitoraggio, è stata osservata la presenza di una valanga che ha interessato la porzione Sud-Ovest del ghiacciaio. Questo fenomeno, verosimilmente connesso a precipitazioni significative e variazioni morfologiche del ghiacciaio, rappresenta un’anomalia, sia per la posizione inusuale, sia per la dinamica osservata in un contesto generalmente stabile dal punto di vista valanghivo.

Per il Ghiacciaio del Rutor l’accumulo nevoso presenta valori al di sopra della media del periodo di riferimento ventennale (2005–2025), ma anche in questo caso inferiore rispetto all’inverno 2023/2024.

La prima fase del monitoraggio dei ghiacciai regionali destinata alla misura degli apporti nevosi nell'inverno appena trascorso si è conclusa con le misure di accumulo effettuate lunedì 19 maggio sul Ghiacciaio del Timorion (Valsavarenche) e martedì 27 maggio sul Ghiacciaio del Rutor (La Thuile).

Con queste misurazioni viene determinato il contributo nevoso depositatosi durante la stagione fredda. Tali dati costituiscono la base per la determinazione del bilancio di massa annuale dei ghiacciai, che sarà completata al termine della stagione estiva, con le misurazioni successive alla fusione delle masse nevose e del ghiaccio perenne.

Ghiacciaio del Timorion

Le misure dell’accumulo nevoso sul ghiacciaio del Timorion, realizzate in collaborazione con gli operatori del Corpo di Sorveglianza del Parco Nazionale del Gran Paradiso, mostrano valori leggermente superiori alla media degli ultimi 24 anni, ma sensibilmente inferiori rispetto all’inverno precedente (2023-24), che si era distinto per un innevamento eccezionale.

Durante la campagna sono stati effettuate 110 misure, con spessori di neve compresi tra 175 e 400 cm nelle zone più elevate (circa 3.400 m) e tra 150 e 220 cm nelle aree più basse (intorno ai 3.250 m). L’analisi di due profili stratigrafici, rappresentativi delle condizioni medie dei due settori altitudinali, indica una densità media del manto pari a 400 kg/m³.

Ciò corrisponde a un accumulo medio sul ghiacciaio di 1.100 mm di equivalente in acqua, valore lievemente superiore alla media della serie storica iniziata nel 2001.

Figura 1 Distribuzione spaziale dei punti di misura del manto nevoso sul Ghiacciaio del Timorion. In blu il perimetro del ghiacciaio (ortomosaico derivato da rilievo fotogrammetrico del 19 maggio 2025).

Figura 2 Serie storica degli accumuli del Ghiacciaio del Timorion misurati nella seconda metà di maggio di ogni anno (in mm di equivalente di acqua) .

Nel corso della campagna 2025, per la prima volta nei 24 anni di monitoraggio, è stata osservata la presenza di una valanga che ha interessato la porzione Sud-Ovest del ghiacciaio. L’evento si è manifestato con un distacco localizzato di neve nella parte superiore, esposta a Nord-Est, ad una quota compresa fra 3.300 e 3.415 m s.l.m. .

Nonostante le condizioni morfologiche risultassero in parte rimodellate dall’azione del vento, che aveva modificato sia il fronte di distacco sia il deposito, è stato possibile fornire una stima delle principali grandezze della valanga grazie al rilievo fotogrammetrico effettuato con drone, che ha consentito l’elaborazione di un modello digitale dettagliato dell’area interessata.

L’evento ha coinvolto un’area stimata di circa 25.000 m², con un’altezza del distacco compresa tra 1,2 e 1,5 metri e una pendenza media di circa 30°, per un volume complessivo di circa 30.000–35.000 m³ di neve accumulata fino a circa 3.215 m di quota.

L’intero fenomeno si è sviluppato all’interno del bacino del ghiacciaio non influenzando la valutazione dell’accumulo nivale complessivo né, di conseguenza, sul bilancio di massa annuale. Tuttavia, va segnalato che in alcune aree localizzate, la redistribuzione della neve ha alterato i valori di spessore misurati (HS), determinando sovrastime nei settori di accumulo e sottostime nelle zone di distacco. Queste anomalie sono state opportunamente considerate in fase di analisi dei dati.

La comparsa del fenomeno, verosimilmente connesso a precipitazioni significative e variazioni morfologiche del ghiacciaio, rappresenta comunque un’anomalia, sia per la posizione inusuale, sia per la dinamica osservata in un contesto generalmente stabile dal punto di vista valanghivo.

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