Dal primo luglio cambierà volto – almeno sulla carta – la gestione del canile e del gattile regionale. Dopo 35 anni di attività ininterrotta, l’Associazione AVAPA lascia il timone al Consorzio COOB, che si avvarrà della cooperativa sociale Melograno. Una transizione annunciata e pilotata attraverso gara pubblica dalla Centrale Unica di Committenza, che l’Assessore Carlo Marzi rivendica come operazione portata a termine “nei tempi e nelle modalità previste per garantire la continuità di un servizio così importante per i nostri amici animali”.
L’uscita di scena di AVAPA è tutt’altro che marginale. Si chiude un'epoca. “Desidero rivolgere un sentito ringraziamento all’Associazione AVAPA, che non ha partecipato al bando, per la dedizione dimostrata in oltre 35 anni – ha dichiarato Marzi – Il loro lavoro è stato un punto di riferimento per il benessere degli animali e la comunità valdostana”.
Un congedo che apre però una nuova fase. Con qualche attesa, e una certa apprensione, soprattutto sul fronte occupazionale. “Il nuovo gestore – assicura ancora Marzi – ha già garantito di riassorbire gran parte del personale”, ma il condizionale è d’obbligo. I colloqui individuali sono in corso, e i sindacati hanno chiesto un confronto formale. Al momento non tutte le posizioni sono state chiarite, e rimane aperto il nodo dei contratti e delle condizioni di assunzione.
“Ci auguriamo che venga salvaguardata l’esperienza del personale storico e i livelli occupazionali – commenta una fonte sindacale – La tutela del benessere animale passa anche dal benessere di chi quegli animali li accudisce ogni giorno”.
Il nuovo gestore, Melograno, si presenta con buoni propositi e credenziali solide. “Quando il canile di Aosta sarà aperto, promuoveremo incontri con la cittadinanza, le scuole, il carcere – afferma Luca Santoro, presidente della cooperativa – perché vogliamo essere parte integrante della comunità. I nostri operatori sono formati e abbiamo metodologie consolidate”. La cooperativa ha esperienza nel settore e intende promuovere anche iniziative di pet-therapy, giornate a porte aperte, progetti scolastici e persino una campagna gratuita di microchippatura del gatto, in collaborazione con l’USL.
Una prospettiva accolta positivamente dalla Dirigente Enrica Muraro, che sottolinea “un’attenzione particolare al benessere psico-fisico degli animali, all’alimentazione seguita da un nutrizionista, e una struttura mantenuta in efficienza grazie a un addetto dedicato”. Muraro si dice “fiduciosa” che la nuova gestione saprà raccogliere il testimone con efficacia.
Sul piano operativo, l’Assessorato sta predisponendo la documentazione contrattuale e autorizzerà l’avvio anticipato al 1° luglio, per non interrompere il servizio. Il consorzio COOB, che riunisce oltre 30 cooperative sociali in tutta Italia, ha nel frattempo depositato il marchio “R.E.S.T.A.”, un sistema di qualità interno per garantire “rispetto, tutela, educazione e professionalità” nei servizi offerti, come spiega il presidente Michele Vignali.
Eppure, dietro le parole rassicuranti, resta da vedere come sarà concretamente gestita la transizione. I volontari, da sempre colonna portante dell’attività del canile, attendono istruzioni e garanzie di continuità, nel rispetto delle normative di sicurezza. Il personale storico, esperto e radicato, attende di sapere se potrà continuare a lavorare o meno.
“Ci sono tutti i presupposti per una buona gestione, ma va costruita con attenzione, ascolto e coinvolgimento – è il commento che circola tra le mura dell’assessorato – Cambiare si può, ma non improvvisando”.
Con l’augurio che gli animali continuino a ricevere cure e affetto, e che chi se n’è preso cura finora non venga lasciato indietro, questa fase di passaggio sarà un test non solo di capacità organizzativa, ma anche di sensibilità sociale.
Perché la civiltà di un territorio si misura anche da come tratta i suoi animali e chi se ne prende cura.
Et maintenant, il ne reste plus qu’à espérer que cette relève ne soit pas un simple changement de collier sur le même chien. Car dans les chenils comme dans la vie, ce n’est pas l’étiquette qui compte, mais la main qui nourrit et le regard qui rassure.