Tragedia in alta quota sulle montagne valdostane. Nella mattinata odierna, lunedì 23 giugno, è stato purtroppo rinvenuto senza vita un alpinista tedesco originario di Berlino, disperso da giorni. A lanciare l’allarme era stata la sua famiglia, che non riceveva notizie dal 19 giugno, giorno in cui l’uomo aveva comunicato per l’ultima volta le sue intenzioni.
La segnalazione è giunta al Centro Unificato di Soccorso (CUS) di Aosta, attivando immediatamente le ricerche. L’operatore di centrale del Soccorso Alpino Valdostano (SAV) ha avviato una ricostruzione dell’itinerario del disperso: si è così risaliti al rifugio dove l’alpinista aveva pernottato, lasciando detto che avrebbe tentato la salita alla Becca di Monciair, cima di 3.544 metri nel gruppo del Gran Paradiso, in territorio di Valsavarenche.
Un sorvolo in elicottero ha permesso di individuare il corpo dell’escursionista ai piedi della montagna, in un canalone innevato. L’équipe medica a bordo dell’elicottero non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Secondo le prime informazioni, l’uomo stava salendo in solitaria e sarebbe scivolato per oltre cento metri, probabilmente a causa di una perdita d’equilibrio o di un cedimento del manto nevoso. L’area è particolarmente impervia e soggetta a forti sbalzi di temperatura, che possono rendere insidiosi anche tratti apparentemente sicuri.
Il recupero della salma è stato effettuato con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) di Entrèves, che ora si occuperà anche degli accertamenti di polizia giudiziaria.
Una tragedia che riapre il dibattito sulla sicurezza nelle escursioni in solitaria, soprattutto in territori d’alta quota, dove un piccolo errore può rivelarsi fatale.
Dans les montagnes, la solitude est parfois une compagne silencieuse… mais cruelle. Chaque sommet a son prix, et parfois, c’est le silence éternel qui répond aux appels de ceux qui attendent.