Daniele Piccini – VN
“Non esitate a condividere la gioia e lo stupore nati dalla vostra contemplazione dei ‘semi’ che, con le parole di Sant’Agostino, Dio ha sparso nell’armonia dell’universo”. L’augurio che Leone XIV, citando il De Genesis ad litteram del vescovo di Ippona, ha rivolto questa mattina, 16 giugno, nella Sala del Concistoro, ai partecipanti alla Scuola Estiva della Specola Vaticana, è soprattutto un invito alla condivisione generosa del sapere. Quell’ultimo “passo”, che include gli altri rendendoli destinatari e partecipi di un dono, non è un accessorio del processo di conoscenza, ma è proprio ciò che dà senso alla fatica e all’approfondimento personale di chi poi condivide.
Non dimenticate mai che ciò che fate è volto a beneficiare tutti noi. Siate generosi nel condividere ciò che apprendete e ciò che sperimentate al meglio delle vostre capacità e in qualsiasi modo possiate farlo
LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI PAPA LEONE XIV
Fino al 27 giugno lezioni di astronomia, ma anche escursioni e gite
La Scuola Estiva (Vatican Observatory Summer School), che si tiene presso la Specola Vaticana a Castel Gandolfo, è iniziata ufficialmente il primo giugno. Vi partecipano ventiquattro giovani astronomi provenienti da ventidue Paesi. Fino al 27 giugno, assisteranno a lezioni tenute da alcuni dei massimi esperti mondiali di astronomia, lavoreranno su progetti legati alla propria ricerca e parteciperanno a escursioni e gite (Subiaco, Firenze, Orvieto, Ostia Antica).
Alla Scuola Estiva presso la Specola Vaticana di Castel Gandolfo partecipano ventiquattro giovani astronomi provenienti da ventidue paesi.
Alla ricerca della vita con il telescopio Webb
Il titolo di questa diciannovesima edizione della Scuola è “Esplorare l’universo con il telescopio spaziale di James Webb”. Uno strumento operativo dal 2022 che recentemente è stato in grado di scattare una fotografia, chiamata Cosmos-Web Field, di quasi 800 mila galassie. Si tratta della foto più grande e dettagliata di sempre con un tempo di esposizione di ben 255 ore, nella quale gli astronomi potranno scrutare i “semi” dell’origine dell’universo e della vita. Ad esso fa riferimento Leone XIV nel suo discorso: “Grazie a quello strumento davvero notevole - afferma - per la prima volta siamo in grado di scrutare nel profondo nell’atmosfera degli esopianeti, dove potrebbe svilupparsi la vita, e studiare le nebulose, dove si formano i sistemi planetari stessi".
Dall'1 al 27 giugno studenti da 22 Paesi seguiranno lezioni tenute da esperti dell’astronomia, lavoreranno su progetti e parteciperanno a gite. Il tema di questa diciannovesima ...
Il Pontefice sottolinea poi che la stessa costruzione del telescopio è il frutto di uno sforzo comunitario e che la catena della ricerca scientifica è lunga, corale e deve servire all’accrescimento del sapere di tutta l’umanità. “Ognuno di voi – evidenzia Papa Leone - fa parte di una comunità molto più grande. Pensate a tutte le persone che negli ultimi trent’anni hanno lavorato per costruire il Telescopio Spaziale e i suoi strumenti e a coloro che hanno lavorato per elaborare le idee scientifiche per la cui verifica è stato ideato".
Oltre al contributo dei vostri colleghi scienziati, ingegneri e matematici è anche grazie al sostegno delle vostre famiglie e di tanti vostri amici che avete potuto apprezzare e prendere parte a questa straordinaria impresa, che ci ha permesso di vedere in modo nuovo il mondo che ci circonda.