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FEDE E RELIGIONI | 01 giugno 2025, 12:00

Il Papa ai nuovi sacerdoti: siate testimoni credibili, non padroni ma custodi

Nella festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, Leone XIV presiede nella Basilica Vaticana la Messa per l'ordinazione presbiterale di undici diaconi della Diocesi di Roma. Raccomanda ai nuovi preti di “fare spazio ai fedeli e ad ogni creatura”, perché il Popolo di Dio “è più numeroso di quello che vediamo”

Il Papa ai nuovi sacerdoti: siate testimoni credibili, non padroni ma custodi

Alessandro Di Bussolo – VN

“Stiamo dentro il popolo di Dio, per potergli stare davanti, con una testimonianza credibile”. Così, insieme, “ricostruiremo la credibilità di una Chiesa ferita, inviata a un’umanità ferita, dentro una creazione ferita. Non siamo ancora perfetti, ma è necessario essere credibili”. Così Papa Leone XIV, nella sua prima Messa per l’ordinazione sacerdotale di undici diaconi della Diocesi di Roma, nella festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, si rivolge ai nuovi presbiteri dopo la loro presentazione e il loro “eccomi!”. Nella sua omelia, introdotta evocando la gioia di questo giorno per la Chiesa e per ognuno degli ordinandi, i loro familiari, amici e compagni di formazione, come per i 5500 presenti nella Basilica Vaticana, il Papa si sofferma sui legami che esistono e cresceranno tra di loro e il popolo di Dio, “da cui provenite, di cui rimanete parte e a cui siete inviati”. Tenendo sempre presente, ricorda, “che l’identità del prete dipende dall’unione con Cristo sommo ed eterno sacerdote”.

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELL'OMELIA DI PAPA LEONE XIV

“Siamo popolo di Dio. Il Concilio Vaticano II ha reso più viva questa consapevolezza, quasi anticipando un tempo in cui le appartenenze si sarebbero fatte più deboli e il senso di Dio più rarefatto.”

Le storie dei sacerdoti ordinati da Papa Leone 

Il Vangelo è arrivato a noi attraverso i legami

Voi, prosegue Leone XIV rivolto agli undici diaconi, che lo hanno preceduto nella processione d’ingresso e prima di imporre le mani sul capo di ognuno di loro, da Gabriele ad Enrico Maria, “siete testimonianza del fatto che Dio non si è stancato di radunare i suoi figli, pur diversi, e di costituirli in una dinamica unità”. Guardando al Vangelo di Giovanni, il Pontefice sottolinea che Gesù non è “schiacciato dalla morte imminente, né dalla delusione per i legami infranti o rimasti incompiuti”.

Invece di pensare al proprio personale destino, Gesù mette nelle mani del Padre i legami che ha costruito quaggiù. Noi ne siamo parte! Il Vangelo, infatti, è arrivato a noi attraverso legami che il mondo può logorare, ma non distruggere.

Il Papa unge il palmo di un ordinato durante la Liturgia di ordinazione 

Il Papa unge il palmo di un ordinato durante la Liturgia di ordinazione   (@Vatican Media)

Consacratevi alle persone che Dio mette sul vostro cammino

Da qui l’invito agli ordinandi a concepirsi “al modo di Gesù”, perché “Essere di Dio – servi di Dio, popolo di Dio – ci lega alla terra: non a un mondo ideale, ma a quello reale”.

“Come Gesù, sono persone in carne e ossa quelle che il Padre mette sul vostro cammino. A loro consacrate voi stessi, senza separarvene, senza isolarvi, senza fare del dono ricevuto una sorta di privilegio. Papa Francesco ci ha messo tante volte in guardia da questo, perché l’autoreferenzialità spegne il fuoco dello spirito missionario.”

Lo Spirito Santo vi costituisce custodi, non padroni

In una Chiesacostitutivamente estroversa”, chiarisce Papa Leone XIV ai nuovi sacerdoti, voi farete vostre le parole di Gesù in ogni Eucaristia: è «per voi e per tutti». Dio ci ha dato il potere di diventare suoi figli, ricorda: “Non cercate, non cerchiamo altro potere!”. Il Papa rilegge poi la prima Lettura e il saluto di San Paolo agli anziani di Efeso, nel quale trasmette loro “il segreto di ogni missione: Lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi”

Non padroni, ma custodi. La missione è di Gesù. Egli è Risorto, dunque è vivo e ci precede. Nessuno di noi è chiamato a sostituirlo. Il giorno dell’Ascensione ci educa alla sua presenza invisibile.

Alcuni ordinandi prostrati davanti all'altare 

Alcuni ordinandi prostrati davanti all'altare   (@Vatican Media)

Nel popolo di Dio come testimoni credibili

E se Gesù ci fa spazio, fidandosi di noi, anche noi vescovi, sottolinea Leone XIV, “coinvolgendovi nella missione oggi vi facciamo spazio. E voi fate spazio ai fedeli e ad ogni creatura”, perché “il popolo di Dio è più numeroso di quello che vediamo. Non definiamone i confini”. Del discorso d’addio ad Efeso di San Paolo, il Pontefice sottolinea poi il riferimento al suo comportamento, “la trasparenza della vita”. E così siamo anche quelle dei nuovi preti “vite conosciute, vite leggibili, vite credibili!”.

“Stiamo dentro il popolo di Dio, per potergli stare davanti, con una testimonianza credibile. Insieme, allora, ricostruiremo la credibilità di una Chiesa ferita, inviata a un’umanità ferita, dentro una creazione ferita. Non importa essere perfetti, ma è necessario essere credibili.”

Guarda il video integrale della Messa con ordinazioni presbiterali

L'unica ricchezza da condividere: siamo di Dio

Gesù Risorto, conclude Papa Leone, perdona l’umanità per averlo rifiutato e ci invia, così “ci rende ministri di speranza”. E con le parole di San Paolo, ricorda che “L’amore del Cristo infatti ci possiede”, con un possesso “che libera e che ci abilita a non possedere nessuno".

Liberare, non possedere. Siamo di Dio: non c’è ricchezza più grande da apprezzare e da partecipare. È l’unica ricchezza che, condivisa, si moltiplica. La vogliamo insieme portare nel mondo che Dio ha tanto amato da dare il suo unico Figlio.

Il Papa durante l'omelia 

Il Papa durante l'omelia   (@Vatican Media)

Tutti i momenti della Liturgia di ordinazione

La Liturgia di ordinazione presbiterale degli undici diaconi, di cui 7 del Pontificio Seminario Romano Maggiore e 4 del Collegio diocesano Redemptoris Mater, prosegue con gli impegni degli eletti, che si prostrano davanti al Vescovo di Roma mentre vengono recitate le litanie dei santi, l’imposizione delle mani, la preghiera di ordinazione recitata dal Papa, e infine la vestizione della stola e della casula. Il Papa unge con il sacro crisma le palme di ogni ordinato, e gli consegna il pane sulla patena e il calice con il vino, preparati per la Messa. Quiindi scambia con ognuno l'abbraccio di pace. Tutti i momenti della Liturgia sono accompagnati dal Coro della Diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina. Concelebrano con Leone XIV il cardinale Baldo Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, altri cardinali, i vescovi ausiliari, i superiori dei seminari interessati e i parroci degli ordinandi. Per la Liturgia eucaristica, intorno all'altare e ai lati del Vescovo di Roma e del suo vicario, si dispongono gli undici presbiteri appena ordinati.

L'imposizione delle mani sul capo dei nuovi presbiteri 

L'imposizione delle mani sul capo dei nuovi presbiteri   (@Vatican Media)

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